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11/06/2001 | di Redazione Ruoteclassiche
IL PICCOLO PRINCIPE
Lo è di nome (“Prinz” in tedesco vuol dire principe) e di fatto, perché tutta la famiglia del suo proprietario la tratta con i riguardi che si convengono a una nobile testimonianza degli anni 60. È comoda anche per quattro e consuma pochissimo.Non è una questione commerciale, è solo una faccenda di cuore. La NSU […]
11/06/2001 | di Redazione Ruoteclassiche

Lo è di nome ("Prinz" in tedesco vuol dire principe) e di fatto, perché tutta la famiglia del suo proprietario la tratta con i riguardi che si convengono a una nobile testimonianza degli anni 60. È comoda anche per quattro e consuma pochissimo.

Non è una questione commerciale, è solo una faccenda di cuore. La NSU "Prinz" che ogni domenica mattina Fausto Golinelli e famiglia lavano, aspirano, lucidano con cura racchiude molti ricordi. All'inizio degli anni 70, Golinelli venne infatti assunto dall'officina autorizzata NSU della sua città, Imola. "Adesso sono socio dell'NSU Club Italia e partecipo a tutti i raduni", spiega soddisfatto. "Un anno ho portato la mia rossa "Prinz 4 L" sino a Neckarsulm per uno dei tanti meeting internazionali. Quest'estate toccherà all'Italia ospitare le NSU e accadrà a Jesolo, proprio nella colonia estiva in cui andavano negli anni 60 i dipendenti della Casa tedesca.

Con un'altra "Prinz 4", recuperata da un demolitore, Golinelli è andato sino a Tamanrasset, attraversando Tunisia e Algeria. "Era il 1980 e in 21 giorni ho percorso più di 8400 km. In tutto il viaggio ho dovuto solo sostituire le puntine e cambiare due camere d'aria. Ricordo che attraversavo i guadi a tutta velocità per far galleggiare la macchina che, non per niente, chiamavano un tempo saponetta…".
L'auto di questo servizio, del '69, è stata smontata pezzo per pezzo e riportata alle condizioni d'un tempo. Ripulita e verniciata con cura. All'epoca se ne vendevano molti esemplari in Italia, mentre in Germania la vettura era ormai al tramonto. Gli italiani preferivano l'allestimento "L" (Lusso) che aveva di serie orologio, sedili reclinabili, bloccasterzo, cassetto portaoggetti, specchietto esterno. "Me l'ha portata un giorno un anziano cliente per demolirla. Faceva il barbiere e andava a radere i clienti a domicilio, difatti nel baule conservo ancora la sua borsa da lavoro con gli attrezzi del mestiere…", racconta Golinelli. E la guida, con soddisfazione, per le vie di Imola.

La leggerezza dello sterzo era la cosa che si apprezzava di più, insieme alle dimensioni dell'abitacolo, davvero da berlina media. Solo i passaruota, piuttosto ingombranti, riportano alla realtà di un'utilitaria, perché obbligano a tenere le gambe spostate verso il centro della vettura. Il motore al minimo frulla lieve, talmente silenzioso che non ci si accorge che è acceso. I consumi sono molto contenuti, grazie alla piccola cilindrata e alla potenza di soli 30 CV: anche venti chilometri con un litro di carburante. Raffreddata ad aria, la NSU raggiunge i 120 all'ora. La "L" monta freni a disco sulle ruote anteriori, a tutto vantaggio della sicurezza. L'unico neo è una tenuta di strada non eccezionale, a causa della leggerezza dell'avantreno. Tanto che un tempo si usava viaggiare sempre con il serbatoio pieno e mettere un po' di zavorra nel bagagliaio anteriore.

STORIA

La dinastia di Neckarsulm
La NSU (Neckarsulm Strickmashinen Union) è una delle marche più antiche nella storia dell'automobile. Fondata nel 1873 da Christian Schmidt, produce inizialmente macchine per maglieria, biciclette, motociclette e, a partire dal 1905, anche vetture. La produzione avviene sulle rive del fiume Neckar e riguarda principalmente modelli utilitari e di media cilindrata. Ma è solo a metà degli anni 50 che la NSU torna, dopo una lunga pausa, a occuparsi di automobili. E lo fa con un modello destinato a un grande successo, la "Prinz". La prima serie di questa vettura, entrata in produzione nel '58, monta un motore bicilindrico raffreddato ad aria di 583 cm3 e 20 CV collocato posteriormente e dotato di cambio non sincronizzato. Un anno dopo viene affiancata dalla "Prinz II", con cambio completamente sincronizzato, mentre nel '59 è la volta della "Prinz 30" con potenza di 30 CV e nel '60 della "Prinz III" con 23 CV. Ma la vera rivoluzione in casa NSU arriva nel '61, quando, al Salone di Francoforte, viene presentata la "Prinz 4". Sembra una Chevrolet "Corvair" in miniatura, vettura americana di grande livello e prestigio.

TECNICA

Motore Posteriore trasversale, due cilindri in linea - Cilindrata 598 cm3 - Alesaggio 76 mm - Corsa 66 mm - Potenza 30 CV DIN a 5500 giri/min - Rapporto di compressione 7,5:1 - Un albero a camme in testa - Raffreddamento ad aria - Un carburatore Solex 34 PCI.
Trasmissione Motore e trazione posteriori - Cambio a 4 marce + RM a leva centrale - Frizione monodisco a secco - Pneumatici 135-12.
Corpo vettura Berlina 2 porte, 4/5 posti - Carrozzeria portante - Sospensioni anteriori e posteriori a ruote indipendenti, molle elicoidali, ammortizzatori idraulici telescopici - Freni a tamburo (dischi anteriori a richiesta ) - Sterzo a cremagliera - Serbatoio 37 litri.
Dimensioni e peso Passo 2040 mm - Carreggiata anteriore 1230 mm - Carreggiata posteriore 1200 mm - Lunghezza 3440 mm - Larghezza 1490 mm - Altezza 1360 mm - Peso 565 kg.
Prestazioni Velocità 120 km/h - Consumo medio 5,7 litri/100 km.
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