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01/08/2005 | di Redazione Ruoteclassiche
SCALATA AL POTERE
Fu l’auto della regina Maria di Jugoslavia, ma poi precipitò nella scala sociale diventando la vettura di un birraio parigino. Nel ’96 riconquista il rango che le spetta e sfila nei più importanti concorsi di eleganza, raccogliendo unanimi consensi. All’ultimo “Villa d’Este” ha stupito tutti, ma non ha vinto. La vettura che qui incoroniamo “regina”, […]
01/08/2005 | di Redazione Ruoteclassiche

Fu l'auto della regina Maria di Jugoslavia, ma poi precipitò nella scala sociale diventando la vettura di un birraio parigino. Nel '96 riconquista il rango che le spetta e sfila nei più importanti concorsi di eleganza, raccogliendo unanimi consensi. All'ultimo "Villa d'Este" ha stupito tutti, ma non ha vinto.

La vettura che qui incoroniamo "regina", presente al recente "Concorso d'Eleganza di Villa d'Este", spettacolare combinazione di lusso, potenza e tecnologia fu realizzata nel 1931 dai fratelli Franay, a Parigi, su autotelaio allungato tipo "J".

Negli Stati Uniti degli anni Trenta le Duesenberg erano il "sogno americano", simbolo di successo e di ricchezza. Questo esemplare è il primo di una serie di 14 e fu acquistato dall'allora regina madre Maria di Jugoslavia dopo il Salone dell'Automobile di Parigi. Il proprietario successivo fu, sempre a Parigi, il ricco peruviano Antonio Chopitea, seguito da un modesto birrario parigino. Poi il salto al di là dell'oceano.

La nostra Duesenberg "J" Franay viene portata nello stato di New York e, dopo una lunga serie di passaggi di proprietà, viene sottoposta nel 1996 a un completo restauro per competere nei maggiori concorsi d'eleganza, dal "Louis Vuitton Classic" al "Meadow Brook Memorial Trophy". Già al suo esordio (1° dicembre 1928 al New York Auto Show) il tipo "J" viene presentato come "l'automobile stradale più potente al mondo". Ed era nelle intenzioni di Emmet Loban Cord, eccentrico e abile industriale dell'auto che aveva acquisito il controllo della fabbrica da Fred Duesenberg, progettare e costruire quella che doveva proporsi sul mercato come la più veloce vettura di lusso mai vista fino allora. E così fu.

L'enorme motore 8 cilindri in linea con distribuzione bialbero aveva una cilindrata di 6882 cm³ ed erogava un potenza massima di 265 CV a 4250 giri/min. Il telaio, con longheroni e sette traverse, risultò rigidissimo; l'impianto frenante era a comando idraulico sulle quattro ruote con servofreno a depressione. Quella vettura non aveva uguali nemmeno per il prezzo: nel 1931 costava 9500 dollari il solo autotelaio.

Alcune Duesenberg "J" raggiunsero facilmente il prezzo di 17-18.000 dollari e i modelli "SJ" con motore sovralimentato da 320 CV potevano anche superare i 20.000 dollari, somma con cui si potevano acquistare tre Cadillac con motore V16 o trenta Ford "A".

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