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18/11/2015 | di Redazione Ruoteclassiche
Abarth Classiche, la casa di cura dello Scorpione
Inaugurata alla presenza della moglie Anneliese l’officina che si prenderà cura dei restauri e delle certificazioni delle vetture costruite da Carlo Abarth a partire dal 1949. Con l’occasione nascono anche il Registro Abarth e una serie di servizi per gli appassionati del marchio.
18/11/2015 | di Redazione Ruoteclassiche

Inaugurata alla presenza della moglie Anneliese l’officina che si prenderà cura dei restauri e delle certificazioni delle vetture costruite da Carlo Abarth a partire dal 1949. Con l’occasione nascono anche il Registro Abarth e una serie di servizi per gli appassionati del marchio.

Alle 17.30 di oggi, 18 novembre, esattamente 66 anni e tre giorni dopo la fondazione della società Abarth, le vetture del passato con il marchio delle Scorpione sul cofano hanno una nuova casa che si prenderà cura di loro: la Casa madre. All’interno delle Officine Abarth di Mirafiori, a Torino, è iniziata infatti da poche ore l’attività delle Officine Abarth Classiche, il primo progetto del neonato comparto Heritage FCA Italy, destinato ad estendersi in futuro a tutti i restanti marchi del Gruppo, allargandosi anche ad Alfa Romeo, Fiat e Lancia.

Scopo dell’iniziativa: offrire una serie di servizi di assistenza (e non solo) ai possessori di Abarth storiche che ne faranno richiesta. Servizi che spaziano dalla certificazione semplice dell’originalità dei componenti meccanici Abarth su motori, cambi, scarichi e sospensioni (il resto sarà demandato alle commissioni tecniche Asi, come già accade oggi); al restauro parziale o completo delle vetture dello Scorpione; all’attivazione di un Servizio Clienti con un numero verde dedicato; all’attivazione di un sito web (www.abarthclassiche.com) dal quale poter prenotare eventuali appuntamenti in officina o richiedere informazioni in merito all’attività di Abarth Classiche; a un servizio di trasporto vetture casa-officina-casa per i clienti che lo richiederanno; attività di tuning sulle vetture storiche.

Non solo, tra le novità anche la creazione del Registro Abarth, con lo scopo di coinvolgere gli appassionati
del marchio in una serie di attività che spaziano dalla partecipazione ai raduni storici alle corse per auto d’epoca attraverso eventi che saranno gestiti dall’Automobile Club d’Italia attraverso Aci Storico.

L’officina di restauro, che occupa uno spazio di circa 900 metri quadri, si trova all’interno del reparto di elaborazione dei modelli di serie e racing, nel complesso industriale di Mirafiori, nell’area delle Officine Abarth. L’attrezzatura disponibile comprende due ponti sollevatori, macchinari utensili e una linea di finitura accuratissima. Ogni fase del restauro verrà ripresa fotograficamente per fornire al cliente una documentazione completa dei lavori eseguiti.

Il possessore di una vettura Abarth di interesse storico non dovrà fare altro che prenotare una visita preventiva del veicolo attraverso il sito www.abarthclassiche.com e compilare l’apposito modulo online. Oppure chiamando il numero verde Abarth gestito dal Customer Service Centre di FCA. Superati i controlli sulle vetture, ai clienti, verrà consegnato l’attestato di Certificazione Componenti Meccanici Abarth, la placca di certificazione e il relativo libretto di certificazione contenente tutta la documentazione tecnica e fotografica della certificazione svolta nelle nostre Officine.

Abarth Classiche restaura tutte le vetture a marchio Abarth sia stradali sia da competizione, comprese quelle marchiate Lancia che hanno corso in seguito allo sviluppo e all’elaborazione effettuate dai tecnici Abarth. Rientrano in questo elenco tutte le auto prodotte dagli anni Cinquanta in poi.

Anni ‘50: Cisitalia 204; Abarth “1500” su base Fiat 1400; prototipi carrozzati da Ghia; Abarth “2000” su base Alfa Romeo 1900 Sprint; Fiat 600 e 750 derivazione Abarth; 500 derivazione Abarth e 750 Abarth Zagato, le famose “doppia gobba”.

Anni ‘60: 850 e 1000 TC; Abarth 595 e 695, anche nelle varianti “SS” e “Assetto Corsa”; 750 Zagato “Record Monza” e le 2200 e 2400; le “1000 Bialbero”; le Abarth-Simca “1600 GT” e “2000 GT”; le Fiat Abarth 2300 S coupé; le 850 OT e 1000 OT; sino alla OT 1600. All’elenco vanno aggiunte le OT 2000; la OT 1300 “Periscopio”; le “2000 Monoposto Record”; le OT 1000 Coupé; le 1000 OTS e la OT 2000.

Anni ’70: Fiat 124; Fiat 131; Autobianchi A112 elaborate da Abarth, 58 e 70 HP; 3000 Prototipo, monoposto e le biposto; Lancia Rally (037); Delta S4 e tutte le versioni integrali della Delta; modelli utilizzati nei trofei monomarca Fiat: Uno 70S; Uno Turbo a iniezione elettronica; Fiat Cinquecento 900 e Sporting Kit.

TAGS Abarth
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