All’incanto l’ultima Ferrari 212 Export Barchetta Touring - Ruoteclassiche
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13/04/2015 | di Redazione Ruoteclassiche
All’incanto l’ultima Ferrari 212 Export Barchetta Touring
All’asta organizzata da RM Sotheby’s in concomitanza con il Concorso d'Eleganza di Villa d’Este partecipa un superbo esemplare giunto fino a oggi in eccezionali condizioni di originalità.
13/04/2015 | di Redazione Ruoteclassiche

All’asta organizzata da RM Sotheby’s in concomitanza con il Concorso d'Eleganza di Villa d’Este (domenica 24 maggio) partecipa un superbo esemplare giunto fino a oggi in eccezionali condizioni di originalità.

Competitive fin dagli esordi: fu il grande merito delle Ferrari. Ma non fu semplice fortuna. Enzo Ferrari, alla fondazione dell’azienda del Cavallino, aveva acquisito un’esperienza enorme nel settore, prima come pilota, poi come Direttore Sportivo, quindi come costruttore. Diede alle sue macchine tutte le qualità per eccellere. Il risultato fu che parallelamente alla produzione degli esemplari ufficiali, si sviluppò presto quella per la clientela privata, colpita e conquistata dalla straordinaria competitività delle Rosse.

Ferrari capì immediatamente l’importanza di scindere la produzione: auto da corsa per vincere le corse ma anche auto stradali per fornire all’azienda le “energie finanziarie” necessarie alla sussistenza. Si ricordano, per esempio, nell’ambito del progetto Ferrari 212 (dove il numero indicava la cilindrata unitaria del motore 12 cilindri), il suffisso Inter per designare gli esemplari stradali ed Export per quelli da competizione.

Con il telaio numero 0158ED si identifica l’ultimo esemplare di 212 Export con carrozzeria barchetta eseguita dalla Touring Superleggera di Milano. Questo esemplare fu consegnato nuovo nel 1952 al barone Luigi Bordonaro di Chiaramonte, affezionato cliente Ferrari: nel 1949 aveva acquistato una 166 Spider di Allemano di seconda mano (telaio 006I) e più tardi sarà acquirente di una 750 Monza nuova di zecca (telaio 0530M).

Con la 212 Inter il veloce gentleman driver siciliano vinse l’edizione ’52 della Palermo – Monte Pellegrino e conquistò uno straordinario 10° posto assoluto alla Targa Florio (5° di classe). L’anno successivo colse il 7° posto assoluto (e 2° di classe) al Giro di Sicilia, 16esimo alla Targa Florio, 1° alla Coppa dei Templi, 1° alla Passo Rigano – Bellolampo, terzo al circuito di Reggio Calabria e vittoria alla Coppa Nissena.

La vettura corse ancora nel 1954 e nel 1955. A fine anno fu ceduta a un certo Edouard Margairuz di Ginevra e targata GE-30550. Questi partecipò alla Mille Miglia del ’56 (ma dovette ritirarsi) e, successivamente, ad altre quattro gare, dopo le quali la vettura fu esportata negli Stati Uniti.

Cominciò, per lei, una nuova carriera come prestigiosa auto da corsa storica nelle manifestazioni più “in” del settore e negli eventi del Ferrari Club of America fino al 1990 quando tornò in Europa per stabilirsi a Madrid. Fu quindi nuovamente venduta, dopo sei anni, al famoso collezionista Carlos Monteverde. Questi la tenne per poco tempo prima di rivenderla in America a un collezionista molto attivo nelle manifestazioni per auto storiche.

Oggi questo straordinario esemplare risiede nel Sud della California. Si tratta di un gioiello che non mancherà di scatenare una guerra di rilanci. La 0158ED, infatti, è giunta ai giorni nostri ancora con tutte le sue parti originali.

Alvise-Marco Seno

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