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17/11/2014 | di Redazione Ruoteclassiche
Autocertificazione per le ventenni, interviene l’Agenzia delle Entrate
Nel clima d'incertezza riguardo al futuro delle automobili tra i venti e i trent'anni, ai quali la nuova Legge di Stabilità dovrebbe togliere il privilegio dell'esenzione dal pagamento delle tasse automobilistiche, interviene un parere dell'Agenzia delle Entrate che lascia per certi versi sconcertati.
17/11/2014 | di Redazione Ruoteclassiche

Nel clima d'incertezza riguardo al futuro delle automobili tra i venti e i trent'anni, ai quali la nuova Legge di Stabilità dovrebbe togliere il privilegio dell'esenzione dal pagamento delle tasse automobilistiche, interviene un parere dell'Agenzia delle Entrate che lascia per certi versi sconcertati.

Rispondendo con la consulenza giuridica 954-46/2014 all'istanza presentata lo scorso 14 luglio dal Registro Italiano Veicoli Storici, l'Agenzia delle Entrate comunica che "Per i veicoli ultraventennali di particolare interesse storico e collezionistico la sussistenza dei requisiti legittimanti l’esenzione possa essere documentata anche tramite dichiarazione sostitutiva resa ai sensi dell’articolo 47 del DPR 445 del 2000".

In sostanza, il parere dell'Agenzia dà ragione al Rivs, che sostiene da sempre che il proprietario di un veicolo possa autocertificare che lo stesso sia d'interesse storico senza essere iscritto ad Asi o Fmi. Peccato però che la consulenza dell'Agenzia precisi che: "Possono beneficiare del regime agevolativo i veicoli di particolare interesse storico e collezionistico ultraventennali di proprietà di soggetti, associati o meno all'Asi o alla Fmi, se compresi nelle determinazioni annuali predisposte da tali enti".

In pratica, l'Agenzia pone fine al monopolio di Asi e Fmi, non richiedendone l'associazione, ma dice al proprietario che può autocertificare il veicolo solo se il modello dello stesso è compreso nella "lista chiusa" che la legge del 2000 prevedeva fosse stilata da Asi e Fmi, che avvrebbero poi dovuto aggiornarla di anno in anno.

Tenuto però conto che l'Asi non ha mai approntato la ormai tristemente famosa lista, come potrebbe il cittadino procedere all'autocertificazione di storicità? Chi all'Agenzia delle Entrate è in condizione di capire quanto il veicolo sia di interesse storico? In più, non si può non sottolineare che se la maggior parte dei commentatori individua nel troppo elevato numero di esenzioni rilasciate dall'Asi il motivo per il quale la legge di stabilità preveda l'abolizione del privilegio, l'autocertificazione non potrebbe che peggiorare la situazione.

Se il veicolo per il quale il proprietario presenta l'autocertificazione fosse in cattivo stato, oppure verniciato color rosa e con interni tigrati, chi mai sarebbe incaricato di verificarne l'originalità? Perplessità che, in ogni caso, lasceranno il tempo che trovano nell'ipotesi, ormai quasi certa, che la Legge di Stabilità cancelli l'esenzione per le ventennali e, con essa, la possibilità di autocertificazione.

P.M.

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