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21/06/2017 | di Redazione Ruoteclassiche
Émile Levassor, 120 anni di storia
Centoventi anni fa, il 14 aprile 1897, se ne andava Émile Levassor. Un pilota? Anche, ma non solo. Un ingegnere? Anche, ma non solo. Soprattutto un percursore: aveva fondato nel 1886 una casa automobilistica, la Panhard & Levassor. Se il principale ricordo che si ha di lui è la partecipazione alla gara storica Parigi-Rouen 1894, la sua storia è tutta da raccontare.
21/06/2017 | di Redazione Ruoteclassiche

Centoventi anni fa, il 14 aprile 1897, se ne andava Émile Levassor. Un pilota? Anche, ma non solo. Un ingegnere? Anche, ma non solo. Soprattutto un percursore: aveva fondato nel 1886 una casa automobilistica, la Panhard & Levassor. Se il principale ricordo che si ha di lui è la partecipazione alla gara storica Parigi-Rouen 1894, la sua storia è tutta da raccontare.

Émile nasce in Francia, a Marolles-en-Hurepoix, nel 1843, in una famiglia di coltivatori. I campi però non fanno per lui:  si laurea in ingegneria all’École Centrale di Parigi e comincia a lavorare nel 1872 nell’azienda siderurgica belga Cockerill. La svolta si ha con il trasferimento alla Perin-Panhard, una società che produce macchinari per lavorare il legno, dove conosce René Panhard, anche lui ingegnere. Con l’acquisto di quote dell’azienda da parte di Levassor e la successiva morte di Perin, l’impresa assume la denominazione di Panhard & Levassor.

Un anno dopo, nel 1887,  l’imprenditore Edouard Sarazin contatta Émile per la produzione di veicoli dotati di motori Daimler, dopo aver acquistato i diritti per la fabbricazione su licenza in Francia. L’incontro con Sarazin, che morirà pochi mesi dopo, sarà fondamentale nella vita di Levassor. Non solo ne conoscerà la vedova, Louise, che in seconde nozze diventerà sua moglie, ma firmerà un accordo di collaborazione con la Peugeot per la produzione di quadricicli con motori Daimler.

Sono gli anni dell’Esposizione Universale di Parigi, della scintillante elettricità, del progresso che affascina Levassor: il suo obiettivo è creare  veicoli semoventi e il suo primo progetto è un motore montato in posizione centrale, con sterzo a leva, con il guidatore e tre passeggeri seduti spalla a spalla. La prima Panhard & Levassor appare dai laboratori dell’Avenue d’Ivry, nei sobborghi sudorientali di Parigi, all’inizio del 1890.

Poi crea un modello con un motore anteriore, l’albero di trasmissione longitudinale, la trazione posteriore e il cambio a ingranaggi scorrevoli (tecnica quest’ultima che sarà usata per ben sessant’anni). È il sistema “Panhard". Pochi esemplari vengono acquistati dalla Peugeot, gli altri portano il marchio Panhard & Levassor.

Nel 1894 si svolge la prima gara automobilistica, la Parigi-Rouen, e il risultato sorprende. Inizialmente Levassor raggiunge  la quinta posizione e Panhard la quarta. Il podio è invece composto da un veicolo a vapore De Dion Bouton (non del tutto rispettoso del regolamento) e due Peugeot con motori Panhard. Ma i giudici decidono di modificare radicalmente la classifica decretando vincitori ex aequo Peugeot e Panhard & Levassor.

Un trampolino di lancio per la competizione dell’anno successivo, la Parigi-Bordeaux-Parigi, in cui  Levassor arriva primo, ma viene poi squalificato per aver partecipato alla gara con una macchina non a quattro posti (come invece prevedeva il regolamento).

Nel 1896 porta a termine la stessa competizione nonostante un brutto incidente.  E poi arriva quel 14 aprile 1897. La storia del marchio Panhard & Levassor termina nel 1939, ma la produzione delle vetture Panhard continuerà fino al 1967. Mezzo secolo fa.

Elisa Latella

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