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08/05/2018 | di Himara Bottini
Sette domande sulla Coppa della Perugina 2018
Va in archivio la trentesima rievocazione storica della Coppa della Perugina, gara ideata per la prima volta nel 1924 da Giovanni Buitoni, all'epoca patron dell'omonima fabbrica dolciaria. Ecco cinque domande (e risposte) per sapere come è andata...
08/05/2018 | di Himara Bottini

Va in archivio la trentesima rievocazione storica della Coppa della Perugina, gara indetta per la prima volta nel 1924 da Giovanni Buitoni, all’epoca patron della nota fabbrica di cioccolato. Ecco sette domande (e risposte) per sapere come è andata…

Che tipo di evento è stato?
Organizzata dal C.A.M.E.P. (Club Auto Moto d’Epoca Perugino), la Coppa della Perugina, giunta quest’anno alla trentesima edizione, è una manifestazione iscritta a calendario ASI, e rientra nella categoria della regolarità turistica. Solo una decina, infatti, le prove a cronometro, affrontate, come da regolamento, con il solo utilizzo di strumenti meccanici (il che significa niente Borino, Zero, Blizz, cronometri digitali, smartphone e affini). Ma soprattutto significa niente controlli orari o controlli a timbro, nessun ordine specifico di partenza, e nessun reclamo... ma solo relax, condivisione, coesione e cultura, per un evento dalla forte impronta turistica ed eno-gastronomica.

Dove si è disputata?
Circa 300 km per una tre giorni alla scoperta della meravigliosa regione dell’Umbria. Nella giornata di venerdì 4 maggio gli equipaggi hanno potuto ammirare la discesa sul lago Trasimeno, e poi sfidarsi con i “cipollotti” sul circuito di Magione, Autodromo dell’Umbria, con tanto di giri liberi. Sabato, invece, è stata la volta delle città d’arte arroccate sulle colline umbre, come Assisi e Spello, della visita alla Cascata delle Marmore, a Terni, una delle cascate tra le più alte d’Europa grazie ai suoi 165 metri.

In quanti si sono iscritti?
Oltre 130 gli equipaggi con vetture post Anni 30 e costruite entro il 1968, mentre le ante Anni 30, selezionate per la rievocazione storica del vecchio circuito della Coppa della Perugina, erano più di venti. Ugo Amodeo, presidente del Camep, ha giurato che ci sono persone in lista d’attesa per questa manifestazione, e che di sicuro ci riproveranno il prossimo anno.

Chi ha vinto?
Hanno vinto la classifica assoluta la coppia formata da Antonio Milanesi e Marco Terenzi su Fiat 508 Spider Coppa d’Oro, già vincitori della Coppa d’Oro della Perugina nel 2014. “Sempre bello partecipare a questa manifestazione, non a caso siamo alla nostra dodicesima partecipazione”. Degli equipaggi a bordo di vetture ante Anni 30, invece, hanno primeggiato Andrea Mattarolo e Tiziana Duzzi su Lancia Lambda V Serie del 1925. Ai vincitori è stato consegnato un orologio Eberhard dell’esclusiva collezione Tazio Nuvolari. Mentre per la classifica femminile si sono distinte Gianna Maria Valentini e Laura Mirabassi su Fiat 600 Cisitalia del 1956.

E l'ospitalità?
Dalla Villa Montefreddo di Bagnaia, residenza di campagna della prima metà del XVII sec., voluta dal Conte Angelo degli Oddi e, dopo tre secoli, passata per eredità alla famiglia Marini Clarelli, dove si è svolta la cena di gala di venerdì 4 maggio, all’Hotel Sina Brufani di Perugia, simbolo esclusivo della città da oltre un secolo. Il suo fondatore, Giacomo Brufani, originario della zona di Assisi, proveniva da una famiglia contadina, e sviluppò fin da bambino una spiccata attitudine per il turismo. Faceva addirittura da guida ai primi visitatori dell’Umbria a bordo di diligenze e, nel 1884, aprì l’albergo che riscosse fin da subito un grande successo. L’azienda agraria Marfuga, nota come miglior azienda a regime biologico, e realtà storica della provincia di Perugia che da anni presenta oli d’eccezionale qualità, e la Colle Aluffi Eventi, un luogo immerso nella natura di un parco di 15.000 mq a Rieti, hanno invece offerto i sapori della cucina del territorio nella giornata di sabato. Domenica, infine, oltre all’immancabile degustazione presso la fabbrica della Nestlè Perugina, la Coppa si è conclusa a Solomeo, una frazione del comune di Corciano, in provincia di Perugia, nell’azienda di Brunello Cucinelli.

C'erano dei Vip?
Maurizio Speziali, il neo eletto presidente dell’ASI che, forse non tutti lo sanno, è originario di Perugia. E fu proprio lui, nel 1984, insieme agli altri componenti del Camep, fondato nel 1982, a interessarsi inizialmente alla rievocazione. Si rivolse, insieme al sindaco di Perugia e all’allora direttore dell’ACI di Perugia, a Buitoni, figlio del già fondatore della Coppa della Perugina. Fu molto cortese e disse subito a Speziali che si sarebbe dovuto occupare solo delle auto, perchè a tutto il resto ci avrebbe pensato lui in prima persona.   

Perchè era importante esserci?
Perchè rievoca la prima corsa di velocità in circuito, disputata in Umbria nel 1924. Lungo 16,4 chilometri, con le sue curve sopraelevate, la torre di direzione gara alta dodici metri, i collegamenti telefonici sul percorso o quelli radiofonici nel centro di Perugia, le riprese cinematografiche, i cioccolatini prodotti dall’Azienda e distribuiti gratuitamente, le tribune mobili realizzate con le carrozze ferroviarie, e il favoloso montepremi fino a 250.000lire, era considerato il circuito più veloce d’Europa. La Coppa della Perugina era paragonata alla Targa Florio e al Gran Premio di Monza, e fu voluta da Giovanni Buitoni, Amministratore Delegato della Perugina, che così descrisse le prime quattro edizioni disputatesi dal 1924 al 1927, come “simboli di audacia e di vittorie trionfali, che parlano di avvenimenti che rimarranno vivamente scolpiti nella mia mente e nel mio cuore fino all’ultimo giorno della mia vita”. Il nome della Coppa tornerà ancora per tre edizioni, dal 1952 al 1954, affiancato a quello del Giro Automobilistico dell’Umbria. Bisognerà attendere fino al 13 maggio del 1984, quando il Camep decide di proporre la prima rievocazione storica di questa antica corsa degli Anni venti. E poi è importante esserci perchè c’è la visita guidata al Museo storico della Perugina, con la dimostrazione del mastro cioccolataio. Assolutamente da non perdere.

Himara Bottini - fotografie di Renè Foto

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