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23/11/2015 | di Redazione Ruoteclassiche
Historic Motoring Awards 2015: un premio anche alla Bestia
C’è molta Italia tra gli International Historic Motoring Awards 2015 appena assegnati. Alla “Bestia di Torino” il premio più ambito, quello di auto dell’anno. Tra i vincitori anche una pubblicazione sulla storia dell’Alfa Romeo nei Gran Premi dal 1923 al 1951. Ecco tutti i vincitori. La “Bestia di Torino”, ovvero la Fiat S76 del 1911, […]
23/11/2015 | di Redazione Ruoteclassiche

C’è molta Italia tra gli International Historic Motoring Awards 2015 appena assegnati. Alla “Bestia di Torino” il premio più ambito, quello di auto dell’anno. Tra i vincitori anche una pubblicazione sulla storia dell’Alfa Romeo nei Gran Premi dal 1923 al 1951. Ecco tutti i vincitori.

La “Bestia di Torino”, ovvero la Fiat S76 del 1911, si magia tutte le concorrenti e si aggiudica il premio più ambito dell’anno tra le auto storiche. È lei la “Car of the Year 2015”, la vettura più prestigiosa dell’anno secondo la giuria internazionale del premio, composta da 21 giurati di diverse nazioni, ad esclusione dell’Italia.

Della vettura ne abbiamo parlato ampiamente su questo sito (clicca qui) in occasione del suo restauro durato 12 anni. La “Bestia” (chiamata così per via del suo quattro cilindri da 28,5 litri e 300CV) ha sbaragliato una concorrenza di tutto rispetto, come la Ferrari 250 GT California Spyder del 1961 appartenuta alla Collezione Baillon , l’auto più cara dell’anno, venduta in febbraio da Artcurial a Rétromobile per 16.288.000 di euro (leggi qui); la Land Rover Serie I “Huey” del 1948, la più vecchia Land Rover al mondo; e la Mercedes-Benz 300 SLR 722 Moss/Jenks, con la quale il mitico equipaggio vinse la Mille Miglia 1955 e riapparsa alla Mille Miglia 2015 sempre con Moss al volante.

Tanta Italia anche nel premio per la pubblicazione dell’anno, pur se in maniera indiretta. Pubblication of the Year è infatti il libro “The Magnificent Monopostos: Alfa Romeo Auto GP, 1923-1951” dove si svelano numerosi documenti inediti e immagini raccolti dall’autore. Moore ha avuto accesso ai documenti di Alfa Corse e ha scoperto i dettagli di telaio e i numeri di motore per ogni vettura monoposto costruita dall’Alfa Romeo dalla prima fino al ritiro nel GP del 1951.

Motoring Event of the Year è invece per la seconda volta consecutiva il Chantilly Arts & Elegance Richard Mille (vedi qui) l’evento francese che in due anni si è conquistato un ruolo di vertice tra le iniziative più eleganti e spettacolari al mondo riservate alle auto storiche.

Non ce l’ha fatta invece a conquistare il primo premio nella sua categoria al Museo Alfa Romeo “La Macchina del tempo” (vedi qui). L’Oscar “Museum of the Year 2015” è andato infatti al Museo Mercedes-Benz di Stoccarda, giudicato più completo: “l'unico museo al mondo che può documentare oltre 125 anni di storia dell'automobile sin dal primo giorno di nascita della Casa” è la motivazione della giuria.

Questi gli altri premi:

Club of the Year è l’inglese Benjafield’s Racing Club, il cui scopo è preservare lo spirito storico dello sport automobilistico britannico, che si è conquistato il premio per la qualità degli eventi organizzati in occasione delle celebrazioni del suo 25° anniversario;

Race Series of the Year è il Classic Endurance Racing, il campionato organizzato dalla francese Peter Auto (che organizza anche l’evento di Chantilly-vedi sopra). Nelle sue gare erano sempre schierate una cinquantina di vetture gloriose (tra cui Porsche 935, la BMW M1, Lola T70, Ferrari 512 BBLM) e piloti altrettanto famosi che hanno onorato la loro fama come Emanuele Pirro, Jürgen Barth e Gérard Larrousse.

Rally or Tour of the Year sono risultati, a pari merito, il Royal Automobile Club 1000 Mile Trial e il 2015 Highland Tour, per essere riusciti a schierare vetture che hanno partecipato al Concorso di Eleganza di Villa d’Este (come la Mercedes-Benz 500K Cabriolet A o la Bugatti Type 37A ex-Tazio Nuvolari) ed averle portate sulle strade della campagna inglese.

Motorsport of the Year è la Rennsport Reunion, il più famoso raduno Porsche che quest’anno ha richiamato a Laguna Seca più di 57.000 appassionati, centinaia di Porsche storiche, molte leggendarie e una cinquantina di famosi piloti e ingegneri (vedi qui).

Restoration of the Year è quello della Porsche Gulf 917K (vedi qui)  vincitrice della 1000km di Spa del 1971 realizzato dalla Porsche Historic Motorsports di Weissach . Un restauro durato tre anni.

Specialist of the Year è, per il secondo anno consecutivo, la 3D Engineer, società inglese specializzata nella scansione in 3D, per le immagini panoramiche e la scansione digitale di tutte le vetture da record presenti a Goodwood e per il contributo alla formazione dell’archivio digitale in 3D per conto dell’America’s National Vehicle Register.

Industry Supporter of the Year è il corso di laurea di quattro anni in restauro automobilistico avviato dal McPherson College di McPherson, in Kansas (Usa), con il quale si vogliono formare esperti di restauro di auto storiche che sappiano valorizzare in futuro il patrimonio automobilistico mondiale.

Il Lifetime Achievement Award, per i risultati ottenuti nella carriera sportiva, è andato quest’anno a Dan Gurney, l’84enne pilota statunitense, il primo dei tre piloti che finora sono riusciti ad aver ottenuto vittorie nei GP di F1, nelle gare Indy, Nascar e nel Campionato del Mondo Sportprototipi.

Gilberto Milano

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