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03/01/2017 | di Redazione Ruoteclassiche
La tela di Giuliano per la Bizzarrini 1900 GT Europa
Una progettazione più unica che rara. Una macchina costruita da zero con voglia e passione, un percorso umano e meccanico lungo quasi 45 anni. E una storia così bella che è stata raccontata in un documentario che concorrerà ai prossimi David di Donatello...
03/01/2017 | di Redazione Ruoteclassiche

Una progettazione più unica che rara. Una macchina costruita da zero con voglia e passione, un percorso umano e meccanico lungo quasi 45 anni. E una storia così bella che è stata raccontata in un documentario che concorrerà ai prossimi David di Donatello.

Stiamo parlando de La tela di Giuliano, diretto da Alessandro Amante e realizzato dalla casa di produzione bolognese LUIS.it. per GulfBlue.it, che racconta l’incredibile storia di una delle poche decine di pezzi esistenti dell’ultimo modello prodotto dalla Bizzarrini (sebbene non a livello di serie): la 1900 GT Europa.

Forse fu proprio a causa di questo impegnativo e costoso progetto che la breve vita della Bizzarrini - nata a Livorno nel 1964 per volontà di Giotto Bizzarrini, papà della Ferrari 250 GTO, e chiusa nel 1969 - ebbe fine. Ma di sicuro la 1900 GT Europa è alla base della storia di Giuliano Giunta, un artigiano bolognese con la passione per l’auto che nel 1970 decide di acquistare all’asta fallimentare, dove vennero svendute le ultime vestigia della Bizzarrini, un telaio e una scocca della 1900 GT Europa. Da lì inizia il racconto di una vita trascorsa a costruire integralmente una vettura in ogni minimo dettaglio: Giunta si è occupato di realizzare motore, trasmissione, sospensioni, dettagli, finiture, pomelli, perfino i vetri. 

Un piccolo grande capolavoro di artigianato e di passione per le quattro ruote. Ma anche una bella storia di vita: nel corso di 45 anni il rapporto tra Giunta e la sua Bizzarrini. Di fatto Giunta è riuscito, nel corso di questo lungo percorso, a portare a termine in maniera impeccabile il progetto concepito dall’ingegnere livornese.

Un racconto che tiene incollati allo schermo, grazie a una narrazione efficace ed emozionante. E un documentario dal finale aperto: Giunta dice di voler vendere la sua creatura, ma ogni volta che gli amici lo vanno a trovare in officina, lui è sempre lì che la smonta, la aggiusta, la modifica. Come nell’Odissea Penelope tesseva a disfaceva la sua tela per tenere lontani i Proci, così oggi l’artigiano bolognese tesse e disfa la sua tela fatta di carrozzeria, bulloni e ingranaggi. Per tenere lontani i potenziali acquirenti di un oggetto dal valore inestimabile.

Marco Gentili

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