RM Sotheby's: venduta a 18 milioni di dollari la più "racing" delle Ferrari California - Ruoteclassiche
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15/12/2017 | di Alvise-Marco Seno
RM Sotheby’s: venduta a 18 milioni di dollari la più “racing” delle Ferrari California
Se ce ne sono le condizioni (rarità, pedigree sportivo e originalità) una Ferrari storica all'asta può andare in orbita. E' quello che è successo per una rara 250 California "Passo Lungo", con un importante storia nelle corse (e un gran risultato a Le Mans '59) e ancora in possesso della sua componentistica originale.
15/12/2017 | di Alvise-Marco Seno

Se ce ne sono le condizioni (rarità, pedigree sportivo e originalità) una Ferrari storica all'asta può andare in orbita. E' quello che è successo per una rara 250 California "Passo Lungo", con un importante storia nelle corse (e un gran risultato a Le Mans '59) e ancora in possesso della sua componentistica originale.

Nell'epoca d'oro delle Gran Turismo, verso la fine degli Anni 50, ogni weekend era buono per correre. Case ufficiali o piloti gentleman schieravano le loro automobili, per magia trasformate in auto da corsa con la sola applicazione del numero di gara. Erano avvenenti coupé o spider, dotate di meccaniche sofisticate e potenti e carrozzerie aerodinamiche (e sorprendentemente eleganti) firmate dai migliori carrozzieri del tempo. Ma anche di sedili in pelle, cromature e autoradio per recitare un ruolo perfettamente borghese nei luoghi della Dolce Vita.

Negli Stati Uniti, tra i personaggi più in vista della scena delle corse c'era Luigi Chinetti: aveva vinto la 24 Ore di Le Mans per tre volte (1932, '34 e '49), si era guadagnato il titolo di rappresentante commerciale per la Ferrari sulla East Coast ed aveva fondato uno dei team più forti esistenti, il North American Racing Team. Alla 24 Ore di Le Mans del 1959, la NART si era presentata con ben tre Ferrari: una 250 Testa Rossa (s/n 0666), una 250 GT Berlinetta LWB (s/n 1461 GT) e, vettura apparentemente insolita, una 250 GT California LWB (s/n 1451GT).

UN GRANDE DEBUTTO A LE MANS
La Calfornia in questione (la seconda di otto con carrozzeria alleggerita) era, in realtà, la più estrema della piccola serie di esemplari di questo modello con passo lungo. Era stata costruita con specifiche "competizione": carrozzeria in alluminio e motore 128F dotato di alberi a camme a profilo molto spinto, carburatori 40 DCL6 e serbatoio da competizione. Secondo i dati, la potenza massima era di oltre 260 cavalli.

Era stata completata, secondo la documentazione ufficiale, appena 5 giorni prima della corsa per il suo acquirente, l'americano Bob Grossman, venditore di auto sportive di successo e talentuoso pilota gentleman. Secondo i ricordi del proprietario, la macchina arrivò a Le Mans solo grazie al grande lavoro di PR di Chinetti, che riuscì a risolvere il grave problema del ritardo. Era in condizioni tutt'altro che definitive, con un velo di vernice che copriva il primer. Grossman non aveva mai guidato a Le Mans e il suo compagno di macchina (Fernand Tavano) non parlava inglese (Grossman stesso parlava poco il francese). Nonostante questo, l'entusiasmo per la macchina e la corsa era alle stelle!

Durante la massacrante corsa francese, infatti la coppia dimostrò un grande feeling e ottime doti di guida. La macchina, dal canto suo, si comportò in modo eccellente. Il risultato finale, infatti, fu molto soddisfacente: quinto posto assoluto e terzo di classe, una performance straordinaria se si pensa che Grossman era un esordiente totale sulla pista della Sarthe.

LA CARRIERA SUCCESSIVA
Dopo l'ottimo piazzamento alla 24 Ore la California LWB con telaio 1451GT tornò a Modena, fu completata (anche con una vernice definitiva!) per poi tornare a New York dal suo proprietario, che non esitò a iscriverla alle competizioni del campionato SCCA (National Sports Car Championship). Corse a Bridgehampton e Watkins Glen prima di essere caricata su una nave e spedita alle Bahamas per la Nassau Speed Week (dove raccolse il suo risultato più importante di carriera: la vittoria nel Memorial trophy). Grossman corse ancora nella stagione 1960, alla fine della quale cedette la vettura, che iniziò una serie di passaggi di proprietà, smettendo i panni di auto da corsa e per vestire quelli di avvenente GT e, poi, Ferrari storica da collezione.

Nel 1981 fu sottoposta a un rigoroso restauro e, pur mantenendo intatte le caratteristiche specifiche per le corse, fu verniciata in rosso Corsa. Nel 2007, dopo altri proprietari e la partecipazioni a numerosi eventi d'eleganza, è stata portata a Maranello per la certificazione Ferrari Classiche. E nel 2010 un altro complesso lavoro di ripristino l'ha riportata alla livrea di Le Mans originale.

Questo superbo esemplare, con telaio originale, motore originale (con le specifiche da corsa), cambio originale e differenziale originale è stata - giustamente - venduta all'asta da RM Sotheby's a New York per quasi 18 milioni di dollari.

Alvise-Marco Seno

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