Costruita inizialmente in versione barchetta e poi in due esemplari coupé, alla fine degli anni 50 la Skoda 1000 OHC era una delle sportive più veloci della sua categoria.
Già, proprio così: la Skoda che non t’aspetti. Alta meno di un metro, con un parabrezza risicatissimo, da barchetta vera, e un motore da urlo: la 1000 OHC è distante anni e anni luce dall’immaginario di ogni automobilista, che alla casa ceca associa da sempre modelli tradizionali, figli della necessità, che non costano troppo e che non hanno, salvo rari casi, alcuna velleità sportiva. Eppure nella primavera del 1956 proprio la Casa di Plzen costruì con le migliori intenzioni questo prototipo di barchetta sportiva, un piccolo diavolo con un motore “1100” quattro cilindri da 85 CV. Una potenza da brividi per l’epoca, specie se si considerano le dimensioni e, soprattutto, il peso piuma della macchina: appena 550 chilogrammi.
Un bolide da duecento all’ora. Il motore era stato elaborato al punto da riuscire a funzionare soltanto con una speciale benzina ad alto numero di ottani di derivazione aeronautica. La notevole potenza, abbinata alla leggerezza del corpo vettura (costruito in fibra di vetro), le permetteva di sfiorare i 200 km/h.
Un progetto tutto nuovo. A differenza dei precedenti modelli sportivi della marca, la 1000 OHC non aveva il telaio derivato dalla produzione di serie: i tecnici della Skoda misero a punto una struttura tubolare di nuova progettazione, molto più leggera, che conferiva alla vettura un handling eccezionale.
Debutto vittorioso. La prima apparizione ufficiale della 1000 OHC, nel giugno del 1958, coincise anche con la sua prima vittoria, sul circuito cittadino di Mlada Boleslav, dove a tagliare per primo il traguardo fu il pilota Miroslav Fousek.
Anche coupé. In aggiunta alle barchette, la Skoda costruì anche due esemplari di 1000 OHC con carrozzeria chiusa in alluminio. Per mantenere l’elevato standard di prestazioni della versione aperta, gli sforzi degli ingegneri furono tesi a limare al massimo il peso, contenuto alla fine in soli 618 chilogrammi. Entrambe le vetture, purtroppo, non solo non presero parte ad alcuna competizione, ma subirono danni ingenti alla meccanica e alla carrozzeria durante le severe fasi di collaudo.
Ruggiscono ancora. Gli esperti carrozzieri e meccanici del museo Skoda sono oggi impegnati nella ricostruzione di uno dei due esemplari andati distrutti, mentre il secondo esemplare di 1000 OHC Coupé appartiene alla collezione di Skoda UK, che occasionalmente l’utilizza per eventi e rievocazioni storiche.