Roma, 18 aprile 1973. In via degli Abruzzi 3, apre la prima filiale ufficiale Mercedes-Benz in Italia. In mezzo secolo, tra auto e van, ha venduto due milioni di pezzi. Inizialmente, il business era limitato a veicoli commerciali e industriali: il 75% era di proprietà della Casa madre e il restante 25% di Autostar, importatore di autovetture dal 1959 e l’artefice della rete commerciale italiana. Erano gli anni in cui possedere una vettura della Stella era un privilegio. A inizio giugno, Roma ha accolto la sfilata di mezzi storici e moderni nei suoi luoghi più belli, dai Fori Imperiali al Gianicolo. Ha aperto la sfilata l’iconica 300 SL Coupé W198 del 1954 “ali di gabbiano” condotta da Marc Langenbrinck, che dal primo giugno ha assunto la responsabilità di ceo di Mercedes-Benz Italia, e da Radek Jelinek, che gli ha passato il testimone.
Anni 70 e 80. In queste cinque decadi è nato e si è sviluppato il legame tra la Casa di Stoccarda e l’Italia. Negli anni 70, la filiale italiana nasce un po’ per scommessa. Parte la fase di sviluppo dell’organizzazione e della rete di assistenza, che genererà nel decennio successivo un giro d’affari triplo rispetto alla fase iniziale. Sono gli anni del successo della 190 (la berlina era stata disegnata dall’italiano Bruno Sacco), che seguiva, le nuove S, SEC e la leggendaria G, più in alto nella gamma.
Anni 90. I volumi di Mercedes-Benz Italia si dilatano: da 40 mila vetture e van del 1989 si passa a oltre 80 mila nel 1999. La gamma si allarga un po’ in tutte le direzioni (il motore Kompressor esalta le due litri SLK e CLK), fino all’arrivo di Classe A, Smart e della Suv ML. Si affina e rivede l’organizzazione del brand Italia, con marketing e comunicazione attivi per rendere sempre più appetibili le vetture della Stella. E nel 1995 viene inaugurata la nuova sede romana, in via Giulio Vincenzo Bona (raddoppierà nel 2017).
Anni Duemila. L’affermazione della Casa tedesca in Italia continua e si rafforza: le vendite superano le 120 mila unità nel 2007. Il resto è storia recente.