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All’asta la Range Rover della Parigi-Dakar 1992

Il 6 febbraio andrà all’asta a Parigi, battuta da Bonhams, una Range Rover del 1990 che ha nel suo pedigree la partecipazione alla Parigi-Dakar con l’ex pilota di F1 Patrick Tambay. Numero di telaio #01, su quattro esemplari costruiti da Halt’up, ha la particolarità è di essere equipaggiata con sospensioni Cantilever caratterizzate da bracci montati al centro della carrozzeria e da ammortizzatori orizzontali derivati dalle moto e sviluppati da Ignacio Bultó (fondatore del marchio Bultaco). 

Specifiche del 1991. L’attuale proprietario l’ha riportata alle specifiche dell’edizione 1991 del raid rally, con il V8 da 4,2 litri modificato fino a produrre 280 CV e i tre serbatoi a scomparti da 260 litri, oltre agli assali anteriori e posteriori autobloccanti. Così equipaggiata, la Range Halt’up poteva passare i 200 km/h sulle piste africane e nell’edizione 1992 della Parigi-Dakar è stata pilotata da Patrick Tambay, vittima della sfortuna a causa della rottura del cambio.

Restaurata con cura. Terminata la carriera agonistica a fine anni 90 e stata a lungo conservata in una collezione privata e nel 2022 è stata sottoposta a un restauro completo che ha interessato il telaio, ricoperto con una verniciatura epossidica, l’impianto frenante, gli ammortizzatori, le sospensioni e il cambio, oltre ai sistemi di raffreddamento della trasmissione. A completamento dell’opera, è stata riprodotta la livrea d’epoca “Trident” che valorizza una vettura oggettivamente in condizioni ottime e pronta per partecipare alla Dakar Classic. La stima è tra i 70 e i 90.000 euro e non è previsto un prezzo di riserva.

Nei deserti più ostili. Sebbene la Parigi-Dakar sia ancora viva e vegeta (seppur sotto la denominazione di Dakar Rally), sono lontani i tempi d’oro in cui la massacrante gara attraverso i deserti più ostili rappresentava un evento di rilevanza mediatica pari alla Formula 1. Nata quasi per caso nel 1979 dall’intuizione di Thierry Sabine, nei primi eroici anni era una vera avventura per amanti delle sfide a quattro (e due) ruote, con mezzi preparati in modo casalingo e praticamente senza alcun tipo di assistenza lungo il percorso.

Una pioniera. Le Range Rover sono di casa alla Parigi-Dakar sin dalla prima edizione, nel 1979, vinta proprio da un esemplare pilotato dall’equipaggio francese composto da Alain Génestier, Joseph Terbiaut e Jean Lemordant, risultato bissato due anni dopo. Non c’era ovviamente alcun coinvolgimento del marchio britannico e la 4×4 inglese era stata preparata in modo quasi amatoriale, ma già per l’edizione del 1981, vinta da René Metge, la sua concessionaria Autorama aveva ricevuto un significativo aiuto che proseguirà per tutti gli anni 80, nonostante Land Rover a un certo punto, per motivi commerciali, avesse iniziato a spingere le Defender 110 V8.

Sfida tutta francese. Arriviamo al 1987 quando si registra la prima esperienza dell’ex pilota di Formula 1 Patrick Tambay al volante di una delle Range Rover preparate dalla Halt’up, officina originariamente Peugeot-Talbot, specializzata in vetture da corsa e gestita dai fratelli Vigneron, ormai pratici della Parigi-Dakar e delle Range Rover dopo essersi occupati della manutenzione delle vetture Autorama. Che i tempi stiano cambiando e che dai pionieri delle dune si stia passando ai grandi team, lo si vede con lo squadrone Peugeot guidato da Jean Todt che, al termine di ogni tappa, è in grado di ricostruire da zero le 205 Turbo 16 e infatti vince con Vatanen. Tuttavia, la Halt’up riesce comunque a ottenere un ottimo secondo posto e l’anno successivo, scippando a Peugeot la sponsorizzazione Camel, ha abbastanza denaro per creare quattro prototipi su base Range Rover, tra cui quello con cui Patrick Tambay conquista il terzo posto.

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