Più forti di fango, neve e ghiaccio, queste cinque 4×4 “over 30” vi consentiranno di affrontare senza patemi la vostra prossima gita invernale fuori porta. C’è davvero solo da mettersi al volante e rilassarsi, perché nella scelta dell’itinerario per le vacanze natalizie avrete solo l’imbarazzo della scelta. Mare, campagna o montagna, infatti, non farà alcuna differenza: tra salite impervie, discese dissestate e tornanti a scarsa aderenza, scoprirete il vero piacere di andare “fuoristrada”…
“Ci sono tre giapponesi, una tedesca e un’inglese”. Se state pensando all’incipit di una barzelletta da bar sport, vi sbagliate. E di grosso. Le protagoniste della nostra “storiella”, infatti, sono cinque off road pure e dure che fanno davvero sul serio. Robuste e pronte a tutto, quando c’è da scalare una scarpata o da attraversare un guado, fanno letteralmente arrossire SUV e crossover all’ultima moda. A più di trent’anni dalla loro comparsa sul mercato, eccole ora solleticare l’attenzione di una fascia sempre più ampia di collezionisti. Che oggi, per qualche migliaia di euro, hanno la possibilità di mettersi in garage una tra queste iconiche 4×4 del passato.
1) Suzuki SJ410 (1981)
Partiamo con la più piccola del gruppo (appena 3,43 metri di lunghezza). Agile e robusta, la SJ410 fa proprio delle dimensioni compatte il suo maggior punto di forza: nei passaggi più stretti e difficili è semplicemente impareggiabile. Motore 1.0 da 45 CV, sospensioni a ponte rigido con balestre e un look sbarazzino che piace soprattutto agli appassionati più giovani. Purtroppo, sono molti gli esemplari che hanno imboccato prematuramente la via della rottamazione. A patto di trovarne uno in forma smagliante, spenderete al massimo 5300 euro.
2) Mitsubishi Pajero (1982)
Negli anni 80, tra le off road, era considerata un’autentica superstar, veloce e confortevole come poche concorrenti sapevano essere. Lo schema delle sospensioni (ruote anteriori indipendenti con barre di torsione e ponte posteriore rigido con balestre) garantiva un comfort di marcia al vertice della categoria. Prestate attenzione all’eventuale presenza di ruggine (in particolare sui bordi inferiori delle portiere e all’altezza dei passaruota). In Italia ne sono state vendute tante: trovarne una in buone condizioni non dovrebbe essere difficile. Come per la Suzuki SJ410, si spendono al massimo 5300 euro.
3) Toyota Land Cruiser 2L-3B (1984)
Tipico esempio di fuoristrada adatto tanto al lavoro quanto al tempo libero, che negli anni 80 si rivolgeva a una nuova (e più versatile) clientela. Sia la 2L che la 3B (vera erede della granitica BJ40-42) hanno il telaio a longheroni e traverse imbullonato alla carrozzeria e le sospensioni a ponti rigidi. A cambiare sono gli elementi elastici: la 2L adotta le molle elicoidali, la 3B le più tradizionali balestre. Tra le due, la 3B è senza dubbio la scelta più giusta da un punto di vista collezionistico. Compratene una in ordine: un esemplare vissuto e trascurato potrebbe rivelare spiacevoli sorprese. Un esemplare in condizioni da concorso vale al massimo 6000 euro.
4) Mercedes-Benz G (1979)
Fuoristrada dal DNA militare, pensato per gli utilizzi più severi e per durare a lungo. Due varianti di passo (2,4 e 2,85 metri) e trazione integrale inseribile. Quattro i motori disponibili: 2,3 e 2,7 litri a benzina e 2,4 e 3 litri a gasolio. Oltre alle versioni civili, si possono trovare anche i modelli adibiti ad uso militare: le 230 svizzere torpedo (a passo lungo e con cambio automatico), le G austriache (disponibili con tutte le motorizzazioni) e le Peugeot P4 (con motore e cambio francesi, costruite su licenza negli stabilimenti della Panhard). Per un esemplare della prima serie in buone condizioni servono 11.500 euro.
5) Land Rover 90-110 (1983)
Rappresenta il primo vero aggiornamento rispetto al modello apparso per la prima volta nel lontano 1948. Look un po’ più moderno, finiture interne più curate e finalmente un impianto frenante più potente. Le sospensioni a ponti rigidi con molloni, ispirate a quelle della Range Rover, la rendevano più comoda e stabile rispetto al passato. I motori, almeno all’inizio, rimasero quelli un po’ pigri (ma affidabili) delle serie 88 e 109. Prima dell’acquisto, controllate il telaio e la paratia parafiamma dietro al motore che, spesso, risultano attaccati dalla ruggine. Ottima la reperibilità dei ricambi. I prezzi sono abbastanza contenuti: la quotazione di riferimento è di 5000 euro.
Alberto Amedeo Isidoro