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Veicoli storici a Roma, il Tar annulla (ancora) lo stop alla circolazione

Auto e moto storiche possono – forse definitivamente – tornare a circolare liberamente per le strade di Roma e dintorni. Lo ha stabilito l’ultima sentenza del Tar del Lazio, la n. 14699/24 del 18 luglio 2024, che ha accolto l’ennesimo ricorso dell’Asi contro le ordinanze dell’amministrazione capitolina assunte al fine di limitarne fortemente l’utilizzo per ridurre l’inquinamento ambientale. Una “telenovela” che si protrae dallo scorso anno, con una serie di provvedimenti e ricorsi, peraltro già accolti favorevolmente dal Tribunale amministrativo del Lazio con la sentenza n. 15408/2023 del 18 ottobre. Ciò non ha impedito, tuttavia, a Roma Capitale di proseguire sulla propria linea restrittiva per i veicoli d’epoca, pur con piccole modifiche rispetto alle precedenti ordinanze.

Le motivazioni. L’ultima sentenza del Tar del Lazio, dunque, dispone l’annullamento dell’ordinanza sindacale di Roma Capitale (n. 38 del 27 marzo 2024) rifacendosi al suo stesso provvedimento dello scorso ottobre e ritenendo illegittime anche le ultime modifiche. Il giudice amministrativo ha considerato fondate tutte le argomentazioni presentate dall’Asi, l’Automotoclub storico italiano, nel suo ricorso, in particolare in ordine al difetto di istruttoria, al deficit motivazionale e alla violazione del principio di proporzionalità.

Tutela particolare. Il Tar ha sottolineato ancora una volta come sia indispensabile accordare una salvaguardia particolare a questi mezzi rispetto al resto del parco circolante in considerazione del loro interesse storico e collezionistico. Inoltre, ha stabilito che anche le minime deroghe alle limitazioni non tutelano il motorismo storico in assenza di una motivazione concreta che provi il reale impatto dei veicoli d’epoca sull’inquinamento ambientale. Ciò anche con riferimento al numero esiguo di veicoli in circolazione a Roma (0,29% del parco complessivo).

Eccellenza italiana. Naturale la soddisfazione da parte dell’Asi, che si auspica si possa così mettere la parola fine a una diatriba che dura da oltre un anno. “Un nuovo, significativo risultato ottenuto per la tutela dei veicoli storici”, ha affermato il presidente dell’Asi, Alberto Scuro, “che risponde alla necessità di poterli utilizzare in modo da garantirne la corretta conservazione e fruirne in modo adeguato. Il Tar del Lazio ha nuovamente sostenuto le nostre argomentazioni, già evidenziate in passato alla giunta capitolina in riferimento ai veicoli dotati di Certificato di Rilevanza Storica. Dobbiamo poterli utilizzare tutelando tale patrimonio, consapevolmente, con scopi culturale e ludico-ricreativo, per dar vita a quel turismo lento così importante per promuovere i nostri territori. Senza dimenticare il comparto produttivo che vive di questo settore, riconosciuto anche a livello internazionale come eccellenza italiana”.

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