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“AutoMoto Collection”, pochi affari ma tante chicche

Va in archivio un’intrigante edizione di “AutoMoto Collection”, che pur non sfoggiando grandi affari, si dimostra un polo di particolare interesse per tutti i collezionisti dell’area milanese…

Una scappata ad “AutoMoto Collection” di Novegro (11-13 aprile), nei dintorni di Milano, vale sempre la pena. Soprattutto in una bella giornata di sole come quella di domenica scorsa. Quest’anno gli organizzatori si sono inventati una formula simpatica per ampliare il parco auto esterno: a chi arrivava al centro esposizioni con una vettura d’epoca – se socio di un club che aveva anche un grande stand negli spazi coperti – non pagava l’ingresso e, soprattutto, poteva parcheggiare la propria auto nello spazio davanti l’ingresso. Questo ha permesso di allestire a costo zero uno stand “in movimento”, dove ognuno poteva ammirare esemplari anche non in vendita. Non a caso, erano parecchie, come al solito, le vetture del Club Milanese AutoMotoveicoli d’Epoca.

Si sono così fatte notare una Fiat “500” Scioneri, una Chrysler “Town & Country” e un’Alfa Romeo “Duetto”, oltre a una serie infinita di Fiat “500” e una piacevolissima Innocenti “Mini T” con la sua targa originale nera, di Venezia. L’area espositiva al coperto era abbastanza eterogenea, con stand più o meno interessanti, ma anche questa volta qualche chicca non è mancata. Una, in assoluto, meritava la palma di più interessante: la Lancia “Fulvia 1.6 HF” del 1970, Gruppo 4, con sponsor Marlboro, ex Lampinen-Andreasson, fresca di Rally di Monte Carlo Historique. Nella sezione riservata ai rivenditori di auto c’era un po’ di tutto, di livello tendenzialmente medio, ma con alcune eccellenze. A colpire l’attenzione di tanti è stata una Saab “V4 95” station wagon del 1972, in un bel verde scuro e con targa originale italiana.

Venduta rapidamente un’Alfa Romeo “GT Junior 1600”, in buono stato e con un interno molto ben curato. Niente male anche una “Mercedes-Benz 200 T” in condizioni quasi impeccabili. Bella l’automobilia esposta: uno stand offriva un gigantesco logo Esso su fondo metallico (oltre 2,5 metri di lunghezza per 1,5 di altezza). Ben tenuto, con qualche segnetto legato al tempo, era perfetto per qualche garage decisamente spazioso. Novegro si conferma un luogo perfetto per chi possiede e deve restaurare le piccole italiane, Fiat “500” in testa; per il “cinquino”, tra mercato del nuovo e del riscostruito c’era veramente di tutto a prezzi ancora accettabili. La strategia giusta per Novegro, però, è quella di andare a caccia: i banchetti sono parecchi e il divertimento sta anche nel curiosare. Uno degli oggetti più belli di quest’anno era la collezione dei primi quattro anni di Quattroruote (1956-59), rilegalata e con copertine originali. La richiesta era di 350 euro: con un minimo di trattativa, si poteva portare via qualcosa di interessante a prezzo contenuto.

Testo di Massimo Delbò, foto di Maurizio Schifano

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