Ad Automotoretrò non sono solo le italiane e le tedesche a far girare la testa. Nei padiglioni della fiera e nell’area esterna abbiamo scovato diverse auto giapponesi che meritano l’attenzione dei visitatori.
Se Fiat e Lancia giocano in casa, lo stesso non si può dire per le auto giapponesi. In questa trentasettesima edizione di Automotoretrò, al Lingotto Fiere di Torino, tuttavia ne abbiamo incontrate (e continuiamo a incontrarne) in relativa abbondanza. Sia oldtimer sia youngtimer, in rappresentanza di quasi tutti i marchi del Sol Levante.
In my pocket. La prima giapponese in cui ci siamo imbattuti è stata una microscopica Honda Z600. Annegata in un mare di giganti (al confronto Panda e Uno, per fare un esempio, sono pantagrueliche), questa utilitaria extra-small si fa notare anche per la sgargiante livrea arancio. Fa bella mostra di sé al padiglione 2, dove già dalla serata di ieri il pubblico si è riversato in cerca di affari (qui abbiamo individuato le dieci Lancia e le dieci fuoriserie Fiat da comprare). Illustre esponente del fenomeno keicar (veicolo leggero, in giapponese), è l’equivalente delle nostre Fiat 500 e 126, anche se rispetto alle city-car di casa nostra vanta una potenza molto superiore (40 cavalli) e una dotazione da (quasi) ammiraglia. Prerogative che la rendono un “salottino” a quattro ruote che si presta a partenze scattanti e corre veloce fino alla soglia dei 140 all’ora. Un mezzo che non passa certo inosservato, in questa trentasettesima edizione di Automotoretrò, un’utilitaria tascabile perfetta per chi desidera avvicinarsi al collezionismo di Honda storiche.
La preferita di Re Carlos. Non serve spingersi nei padiglioni dell’Oval, dove a regnare sono le regine del tuning, per trovare una youngtimer giapponese tutta muscoli e cuore. Sia nel padiglione 2 sia nell’area esterna abbiamo notato diverse “jap” perfette per chi è in cerca di emozioni forti. Quella che, all’apparenza, può sembrare una “semplice” Toyota Celica GT-Four grigio metallizzato si rivela essere, in realtà, una rara Carlos Sainz Edition. Per riconoscerla ci va una buona conoscenza della marca e del modello, ed è richiesto un occhio allenato. Inequivocabile, comunque, la targhetta che all’interno identifica il modello come serie speciale. Un modello di per sé già richiesto sul mercato delle youngtimer che, in questo speciale allestimento, profuma di grandi rally.
Fast and Furious style. Basse, larghe e dal gusto esotico. Se non fosse per il marchio che campeggia fiero sui loro cofani, potrebbero essere confuse con le più blasonate granturismo europee dell’epoca. Sono le Mitsubishi 2000 GT ed Eclipse rosse parcheggiate a poche decine di metri di distanza l’una dall’altra nell’area espositiva esterna, davanti all’ingresso della fiera. Adrenaliniche già a guardarle, promettono emozioni forti alla guida e sono entrambe in cerca di un nuovo proprietario. Quindi, se le giapponesi vi fanno battere il cuore, non esitate a fare la vostra offerta: se troverete l’accordo, lascerete il Lingotto facendo fuoco e fiamme, proprio come farebbero i protagonisti della saga di Fast and Furious…