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BMW 530i E39, per i patiti del 6 cilindri

Forse la BMW Serie 5 con la linea più armoniosa e sulla quale il passare degli anni è stato più clemente, la “E39”, lanciata nel 1995, segna un passaggio importante per quanto riguarda la gamma sportiva, da sempre costruita attorno al 6 cilindri in linea, una vera istituzione bavarese, al pari dell’Oktoberfest. Se la M5 infatti aggiunge due cilindri, la BMW fa un regalo ai suoi clienti dal piede pesante, offrendo un’ottima, divertente e ben bilanciata berlina con prestazioni più che interessanti.

Alluminio per ridurre il peso. Il telaio della E39 è uno dei punti di forza della vettura: se la scocca è stata irrigidita per aumentare sicurezza e stabilità, l’aumento di peso è stato assorbito pensando, fin dalle fasi di progettazione, a come mantenere il giusto grado di agilità tra le curve richiesta dalla clientela. Ecco allora un esteso uso di lega di alluminio per le sospensioni, i mozzi ruota e le pinze freni (con un risparmio di peso di 21 kg), mentre a livello delle sospensioni, l’avantreno è un’evoluzione dello schema MacPherson, a doppio snodo e al retrotreno trova posto un multilink, con telaietto ausiliario.

Arriva dopo cinque anni. La 530i non è presente in realtà all’esordio, ma viene introdotta solamente a partire dal restyling dell’ottobre 2000, che interessa soprattutto il frontale, con la cornice cromata della classica calandra a “due reni” più spessa, nuovi paraurti e luci posteriori con illuminazione dal disegno diverso. Ricca la dotazione di bordo: per esempio è possibile installare il navigatore satellitare, con mappe caricate su Cd, mentre  – lato sicurezza –  la E39 è stata una delle prime vetture a essere dotata di airbag a tendina. Ormai standard per il segmento sono poi il controllo di trazione, l’Abs e il climatizzatore: impossibile però distinguere una 530i dalle altre motorizzazioni, se non per la sigla posizionata sul baule, in quanto non erano previste caratterizzazioni estetiche.

6 cilindri pastosi e 250 km/h. La differenza, però, la fa ciò che si trova sotto al cofano: 231 CV sprigionati dal 6 cilindri in linea, 24 valvole da 2.979 cm³, sufficienti a far toccare alla 530i la velocità massima di 250 km/h e a scattare da 0 a 100 in 7,1 secondi. Un motore, codice interno M54B30, premiato negli States per quattro anni consecutivi come migliore nella sua classe e capace di coniugare pastosità e coppia con una certa grinta, soprattutto se accoppiato al cambio manuale. La 530i, del resto, non è pensata per fare concorrenza alla M5, ma, piuttosto, per offrire un ottimo compromesso tra le esigenze quotidiane casa-scuola-ufficio e il piacere di guida.

Poche e con molti km. Una ricetta che la BMW conosceva benissimo e che premierà particolarmente la serie E39, sia come vendite sia come apprezzamento degli addetti ai lavori che sovente la indicano come la miglior Serie 5 mai costruita. In Italia è stata inevitabilmente “oscurata” dalla sorella 530d, comunque potente, veloce e poco assetata e che quindi risulta molto più diffusa. Sorprendentemente, però, una 530i si può trovare anche con meno di novemila euro, a patto di accettare il fatto che difficilmente avrà percorso meno di 200 mila km.

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Categorie: Auto
Tags: bmwBMW 530i
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