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Carlo Felice Trossi in mostra al Mauto

Una mostra al Museo nazionale dell’Automobile di Torino, aperta fino al 28 settembre, celebra Carlo Felice Trossi. Tanto schivo, lontano dalla politica del Ventennio e in understatement, quanto vincente e geniale, Trossi ha condotto i suoi amatissimi motori per terra, cielo e mare. La sua carriera, caratterizzata da una guida pulita, veloce e costante con pochissimi incidenti, si è conclusa con il titolo di campione d’Europa nel 1949; molti sostengono che se fosse vissuto più a lungo, sarebbe stato un serio candidato al primo mondiale di Formula 1.

 

 

Nobili origini biellesi

Figlio di una famiglia di industriali e filantropi biellesi, è stato lui stesso capitano d’industria e benefattore: i più lo ricordano oggi per la strada con una sola curva che unisce Biella all’autostrada A4, concepita da lui ma costruita dopo la sua scomparsa, avvenuta per malattia, a soli 41 anni, nel 1950. Trossi inizia a pilotare aerei verso i vent’anni, poi un paio d’anni dopo inizia la sua carriera di pilota di auto, lunga 17 anni, con una Mercedes-Benz SSK. In vent’anni arriverà a possedere oltre 40 vetture, quasi tutte fuoriserie, molte delle quali disegnate dall’amico Mario Revelli di Beaumont. Sarà anche il primo finanziatore e presidente della Scuderia Ferrari, avendo creduto nelle possibilità del Drake come team manager.

Pilota e sperimentatore

Finanzierà e piloterà personalmente anche la monoposto concepita nel 1935 da Augusto Monaco, ingegnere aeronautico, con un motore stellare a due tempi e 16 cilindri (abbinati a due a due con camera di scoppio comune), quattro ruote indipendenti e trazione anteriore. La mostra a lui dedicata, che comprende due vetture concepite da Trossi (la Monaco-Trossi e la vetturetta studiata con Giustino Cattaneo, progettista Isotta Fraschini) e quattro di quelle portate da lui in gara (Alfa Romeo Tipo B P3, 8C 2300 Monza e 159 “Alfetta”, Maserati A6CM), un motore d’aereo Alfa Romeo 126 RC.34 e il primo motoscafo italiano con piede poppiero (un Baglietto con motore Carraro) nasce da un eccezionale ritrovamento di alcuni anni fa. Nel castello di famiglia a Gaglianico (Biella) è tornato alla luce un baule con le tute che Trossi si faceva confezionare dalla sartoria Finollo di Genova e gli album di immagini e ritagli di giornale collezionati negli anni dalla madre Clementina Sella, che comprendono alcune eccezionali diapositive a colori del 1939. Giordano Bruno Guerri, Francesco Foppiano e Maurizio Cilli hanno curato il volume biografico “Carlo Felice Trossi, eroe incompiuto”, edito da Skira.

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