Se Fiat avesse firmato un accordo con una Casa europea, per esempio Peugeot o BMW, nessuno si sarebbe sorpreso. Quello, invece, andato in porto a fine gennaio con Chrysler ha preso tutti in contropiede.
Il motivo è semplice: a parte il blitz in Europa ai tempi del gruppo inglese Roots e della francese Simca (ricordate le Chrysler “160” e “180”?), e a parte il recente successo di modelli di nicchia come il “Voyager” e la “PT Cruiser”, per noi italiani il marchio Chrysler – e quelli ad esso collegati: De Soto, Dodge e Plymouth – è “roba dell’altro mondo”.
In un articolo di 16 pagine, Ruoteclassiche ripercorre la storia della galassia Chrysler attraverso tutti i suoi modelli più famosi…