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Borgo Machetto, bellezze in piscina

A partire dagli anni 20 i concorsi di eleganza in Italia hanno iniziato a prendere piede per mostrare la grande cultura dell’artigianato, non solo automobilistico, in tutto il mondo. Nel caso di Borgo Machetto si parte da un assunto: l’edizione dello scorso anno, quella del debutto, non è stata organizzata per caso. La dimostrazione è arrivata, limpida e puntuale, in questa seconda edizione, molto affollata di pubblico e ricca di contenuti storici per il parterre di vetture esposte. Borgo Machetto, struttura seicentesca con piccola chiesetta compresa, con un verde sterminato, piscina, campo da golf a un passo dal Garda, ha visto sfilare 25 auto che hanno composto il tema di quest’anno “Le spider dagli anni 30 agli 80”. Tutte in grado di raccontare una storia, un’emozione, un desiderio, scatenare la fantasia del pubblico competente, ma anche del semplice curioso che ha visitato l’incantevole resort per caso nel weekend dell’1 e 2 giugno. La giuria, composta da super esperti come Massimo Meli, Andrea Maieli, Nino Manzoni e con la regia di Ruoteclassiche, ha avuto il suo bel daffare per identificare le cinque migliori di ogni categoria, più la Best in Show.

Bellezze a bordo piscina. Spider fiammanti, fresche di restauro o in condizioni originali, c’era di che lustrarsi gli occhi a bordo piscina. Le cinque categorie avevano il nome di alcune delle località marittime più suggestive della nostra penisola. Nella categoria “Le Cinque Terre” ha brillato per storia e rarità l’incredibile Itala 65 Sport del 1930 di Ferruccio Telò, molto elegante nella sua livrea bicolore rosso-blu. Menzione come miglior linea aerodinamica degli anni 30 alla Riley Sprite del 1936 di Andrea Tagliabue e alla BSA Scout del 1935 di Livio Ricci (miglior innovazione tecnica). Nella categoria “Capri”, applausi per la vincitrice, l’Alfa Romeo 6C 1750 GS del 1931 presentata da Dana Carcione e per la Lancia Aprilia Cabriolet Bertone del 1946 di Emilio Lacchio (icona di stile dopoguerra).

Il meglio della sartoria italiana. Nella sezione “Portofino” ha primeggiato l’Abarth 208 del 1955 presentata da Giovanni Gatti, con la livrea firmata da Boano. Il miglior equipaggio femminile è risultato quello composto da Elena Borromi e Nadia De Bernardi su Chevrolet Corvette del 1959. Appartenuta ai Reali del Belgio, la Lancia Aurelia B52 Vignale, una one-off, del 1953 di Gianni Morandi ha svettato nella categoria “Tropea”, con un’altra Aurelia, la B24 di Franco Fabbri, premiata come “il restauro ideale”. Nella quinta sezione (“Rimini”) applausi a scena aperta per la Maserati Ghibli Spyder del 1969 di Franco Polacci, mentre la Ferrari Testarossa Spider Pavesi (1987) di Riccardo Ferrua è stata premiata come “Alto artigianato italiano”.

Il gioiello assoluto e quello del pubblico. Il Best in Show è stato assegnato alla meravigliosa Ferrari 275 GTS del 1966, dalla livrea azzurra metallizzata, di Umberto Camellini, in splendide condizioni originali, con solo 14 mila km all’attivo, una rarità assoluta. Anche il folto pubblico dei visitatori ha potuto dire la sua, votando la propria vettura preferita attraverso un Qr code. E alla fine la reginetta decretata dagli appassionati è stata la Jaguar SS100 presentata da Ugo Amodeo, uno splendido esemplare rosso fiammante costruito nel 1937.

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