Uno dei convegni più interessanti offerti dal Motor Valley Fest 2021 riguarda il mondo Heritage, capace di resistere a molteplici criticità, evolversi e plasmarsi secondo i dettami imposti dalla società attuale. Sempre più giovani si stanno progressivamente avvicinando all’originalità offerta dal motorismo d’antan
A dispetto di un particolare momento storico, dove la maggioranza dei costruttori focalizza le principali risorse allo sviluppo di moderne tecnologie, non va dimenticata l’importanza ricoperta dal mondo Heritage, capace di conquistare sempre più giovani. I vari relatori presenti hanno illustrato magistralmente lo scenario, evidenziando alcune tematiche di rilievo. Secondo Tomaso Trussardi, ambassador della Motor Valley, non ci sono dubbi: le classiche, tendenzialmente, riescono ad emozionare maggiormente rispetto alle moderne. Questo perché “un tempo non lontano si guardava al futuro con una certa ammirazione, spinti dalla voglia di raggiungerlo in fretta, in quanto rappresentava un mondo migliore. Oggi, probabilmente, il concetto del domani non ispira come una volta. Se guardiamo le aziende che ne sono soggette –automotive, ma anche di moda e altre categorie– riprendono il passato per creare nuovi prodotti”.
L’emozione non ha età. Secondo Horacio Pagani “l’automobile ha più di 120 anni, e col tempo sono cambiati forme, design e contenuti. Ci sono delle macchine che hanno 100 anni e sono emozionanti e altre che hanno mezzo secolo e non lo sono, ma oggetti emozionali vengono fuori anche adesso”. La prossima sfida del brand sarà proprio quella di continuare a regalare grandi emozioni, con prodotti al passo con i tempi e (probabilmente) elettrificati. In altre parole, l’intento sarà quello di abbinare il know-how Heritage alle soluzioni più recenti, per dare vita a un connubio esclusivo. Indipendentemente dai punti di vista dei prestigiosi ospiti, la cosa certa è che tutto ciò che concerne il motorismo storico va tutelato e trattato a dovere. La sua storia non deve essere dimenticata, bensì tramandata correttamente alle future generazione, le quali potranno assimilare i più disparati aspetti e prender spunti per dare vita a nuovi progetti.
Tutela del passato. Nel prosieguo del dibattito moderato da David Giudici, direttore di Ruoteclassiche, Youngtimer e AutoItaliana, Vincenzo Credi, presidente di Aci Modena, ha messo l’accento su un ulteriore questione di prim’ordine. Ad incentivare ulteriormente l’avvicinamento dei giovani al settore dovrebbero intervenire direttamente anche le case automobilistiche, mettendo in atto una serie di attività e progetti specifici. Su tutti, per esempio, dovrebbero intervenire in maniera efficace nella certificazione (legalmente riconosciuta) delle vetture storiche: “la legge consente alle associazioni storiche di farlo, ma non alle case automobilistiche, che al contrario detengono un bagaglio di conoscenza più approfondito”.
Le iniziative della Maserati. A rappresentare i brand, un’importante presenza da parte della Maserati, che dallo scorso hanno ha presentato ufficialmente un programma riservato alla Classiche, con l’obiettivo di preservare e valorizzare i più celebri modelli del marchio. “Il nostro brand e i nostri clienti si meritano questo tipo di servizi, non a caso svelati per la prima volta lo scorso settembre durante il Maserati Day” ha spiegato Enrico Billi, head of product management & go-to-market della Casa di Modena. “Il marchio crea il proprio futuro mantenendo, al contempo, un legame molto forte col proprio passato”. E parlando di tale legame, un grande merito va attribuito alla famiglia Panini, da sempre in prima linea nel conservare prestigiosi modelli del Tridente.
Uniti dalla passione. Al di là dei singoli temi trattati nel corso del dibattito, va sottolineata la filosofia condivisa dai presenti: il settore Heritage ricopre un ruolo fondamentale per l’intera filiera Automotive. La sua vitalità può essere incrementata grazie a una serie di sinergie virtuose tra associazioni, istituzioni e brand. Un lavoro di squadra per passare il meglio (del nostro mondo) alle prossime generazioni.