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Diretta Facebook: Ruoteclassiche e il mercato delle auto classiche dopo il Covid-19

La sesta diretta Facebook di #insiemeperilclassico ha riunito quattro esperti di mercato: Massimilino Amati, responsabile Analisi di Mercato di Quattroruote, Marco Di Pietro, coordineatore del Comitato Prezzi di Ruoteclassiche, Max Bontempi di Motorstorica e Daniele Turrisi, broker internazionale. Ecco quali sono le loro considerazioni sul momento attuale, sulla ripartenza delle transazioni e come stanno cambiando i valori delle auto da collezione in seguito alla pandemia.

Tastiamo il polso al mercato. Con gli spunti di riflessione proposti dal vice-direttore di Ruoteclassiche Carlo Di Giusto, il 12 giugno alle 18.00 si è tenuta la sesta diretta Facebook di #insiemeperilclassico, l’iniziativa della nostra rivista che ha l’obiettivo di diventare una piattaforma di condivisione di intenti, iniziative e idee per rimettere in moto l’economia del settore dei veicoli da collezione. In questo appuntamento quattro esperti del settore riflettono sulle conseguenze del lockdown, sulle oscillazioni dei valori economici degli scambi e propongono alcune riflessioni su cosa succederà al mercato nei prossimi mesi. Sono Massimiliano Amati, il responsabile dell’Analisi di Mercato di Quattroruote, Ruoteclassiche e Due Ruote, l’esperto che gestisce il team della Business Unit Professional dell’Editoriale Domus che si occupa delle banche dati automotive dell’usato e di quotazioni, Marco Di Pietro, giornalista da sempre nella squadra di Ruoteclassiche e coordinatore del Comitato Prezzi, Daniele Turrisi, uno dei più famosi “cacciatori” di auto storiche di grande rilievo a livello internazionale, e Max Bontempi, esperto commerciante di veicoli da collezione, in particolare di produzione inglese. 

Le quotazioni di Ruoteclassiche. Come nascono le quotazioni della nostra rivista, che sono il punto di riferimento del mercato? La domanda è rivolta a Marco Di Pietro, che ha riassunto il sistema delle valutazioni: nate nel 1989, sono state sempre più estese e raffinate. Oggi, con il supporto del Comitato Prezzi, che comprende oltre 20 esperti, e il supporto dei report sulle aste internazionali, il monitoraggio delle vendite all’asta di Catawiki, il feedback dei club di marce e modelli e dei lettori della rivista, sono puntualmente aggiornate all’evoluzione del mercato.

Rottamazione in agguato. Massimiliano Amati ha posto subito l’attenzione sul tema degli incentivi alla rottamazione che, per quanto fondamentali per la ripartenza del mercato dell’auto, potrebbero costituire un problema per il collezionismo di youngtimer e instant classic. La mancanza di un parere univoco da parte di tutti i rappresentanti della filiera delle auto da collezione sul tema di una “Lista di salvaguardia” potrebbe portare all’estinzione o allea forte riduzione del circolante sopravvissuto di alcuni modelli popolari del passato. Marco Di Pietro ha sottolineato che lo spettro della rottamazione potrebbe riguardare tutte le auto dall’euro = all’euro 4, quindi oltre 10 milioni di auto in Italia. La sensibilità delle Istituzioni è scarsa in merito alla tutela del patrimonio storico, basta pensare agli effetti devastanti della normativa sul “superbollo”, con conseguenze sul “sistema” auto storiche, che genera un volume d’affari di oltre 2 miliardi all’anno.

Il mercato internazionale. Da Pasqua ai primi di maggio c’è stata una fiammata di transazioni, poi il mercato è rallentato di nuovo. È il periodo delle aste on-line, con risultati discreti soprattutto tra le auto”no reserve”, con pochi lotti senza compratore. Queste le indicazioni che propone Daniele Turrisi, che in passato ha collaborato con molte delle più prestigiose case d’asta internazionali. Ma il mercato attualmente premia le auto di qualità? Oggi gli acquirenti sono concentrati sulle auto veramente originali. Si sta tornando ai tempi del passato dove solo la qualità premiava. Max Bontempi sperava che la ripresa sarebbe stata più rapida, invece il mercato è ancora rallentato. Così come l’auspicata sparizione dei commercianti dell’ultima ora non è avvenuta, anzi, proliferano ancora. Molti sono convinti, a torto, che i prezzi siano dimezzati a causa della pandemia, e quindi ritengono di proporre offerte a valori dimezzati. I profittatori sperano di approfittare del panico. Il mercato delle storiche, però, non è quello delle auto moderne: non si può speculare sulle auto da collezione.

L’assenza di eventi penalizza la ripartenza. È difficile comprendere se il mercato avrà effetti negativi fino a quando non si potrà ripartire negli incontri: eventi, manifestazioni, mostre-scambio. Marco Di Pietro ha posto anche l’accento sul fatto che in momenti di crisi del mercato degli investimenti tradizionali (per esempio la Borsa), l’auto storica appare sempre più come un bene rifugio. La crisi al momento è di liquidità, non economica in senso generale. Ma la crisi non colpirà mai le auto di grande interesse storico e quelle dall’alto valore.

Collezioni importanti sul mercato per salvare le aziende? Turrisi cita la possibilità che alcuni imprenditori di medio o alto livello possano vendere una parte delle loro auto storiche per finanziare la sopravvivenza delle proprie aziende. Ma è un fenomeno passeggero. Mancano però nuove iniziative commerciali, proporre al mercato soluzioni diverse dal passato, più originali, più moderne: è questo un momento di grandi opportunità la ripartenza post lockdown. Gli “avvoltoi” sperano che il mercato sia precipitato, ma non è così. I valori non hanno subito ribassi allarmanti.

Il problema della circolazione. La necessità di uniformare le regole sulla circolazione delle auto storiche nei centri urbani è un tema che va affrontato: occorre far capire ai rappresentanti delle istituzioni che non sono certo le auto d’epoca a inquinare l’ambiente, con i pochi chilometri di percorrenza all’anno.

Il valore reale. Alcuni collezionisti si chiedono quale sia il valore reale delle auto, quando certi venditori chiedono cifre molto elevate. La risposta da parte dei partecipanti alla diretta Facebook è univoca: il valore alto è giustificabile, ma soltanto sugli esemplari realmente in condizioni eccezionali. Però, come ha affermato Max Bontempi, di auto bellissime ce ne sono poche in vendita. A stabilire lo stato di effettiva conservazione o la professionalità di un restauro è la perizia, fatta da veri esperti, non da sedicenti tali. Ruoteclassiche, assieme a Federperiti, ha creato un sistema peritale certificato, che sul mercato sta riscuotendo un ottimo riscontro.

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