Primavera 1975, il mercato dell’auto britannico saluta l’arrivo della nuova Princess 1800 – 2200, già presentata all’edizione precedente del Salone di Francoforte, ma non ancora commercializzata. La macchina parte allo sbaraglio, nel senso che il gruppo British Leyland, come spesso accadeva in quel periodo pure fra le altre Case del panorama motoristico inglese, fa una mossa quanto meno discutibile: lancia il nuovo modello orfano di marchio.
Per quanto vada a sostituire le vecchie Austin e Morris 1800 – 2200, la Princess non sarà né Austin né Morris, ma Princess tout court… La linea a due volumi e cuneiforme non è (fortunatamente) imparentata con quella del vecchio modello e risulta moderna ed equilibrata, per quegli anni. La 1800 ha quattro fari tondi, mentre la 2200 ne ha due trapezoidali, meno efficienti; e non si capisce perché, visto che è la versione top. Entrambe le cilindrate sono disponibili in allestimento standard o lusso.
La 2200 ha di serie il servosterzo – optional sulla 1800 – ed entrambe si possono avere anche con il cambio automatico Borg Warner a tre rapporti invece che con il manuale a 4 marce. Tratti innovativi si ritrovano nella trazione anteriore con motore trasversale, nei sedili regolabili anche in altezza, nei doppi retrovisori esterni e nelle bocchette anche per i posti dietro, sulle versioni lusso. Inoltre i passaruota sono rivestiti in materiale plastico asportabile, proprio come sulle auto di oggi. C’è anche la spia per le cinture non allacciate e l’auto viene venduta con tre anni di garanzia! Di contro, la linea a due volumi, che sembra fatta apposta per un pratico portellone, ha invece un bauletto tipo Alfasud della prima ora.
Le prestazioni non sono precisamente esaltanti, con la 1800 che dispone di 82 CV per 158 km/h e la 2200 di 110 per 171 orari. Per inciso, le due versioni hanno motori completamente differenti, a quattro cilindri la più piccola e a sei l’ammiraglia. Le sospensioni sono il vanto della British Leyland: le famose Hydragas già viste in passato su altri modelli, Mini in testa; le ruote dello stesso lato sono collegate da un circuito idraulico, cosa che garantisce un assetto ottimale, secondo la Casa. E molti grattacapi per il funzionamento dell’impianto, secondo i proprietari.
La Princess 1800 – 2200 sbarcherà anche in Italia, nel 1976. Non se ne accorgeranno in molti, per la verità. Pur se qualche buona carta da giocare, questa sfortunata “principessa”, ce l’aveva.
Fulvio Zucco