Cielo azzurro, una strada di montagna, lontani da tutto e da tutti. Lui guida una Mercedes “230 SL” roadster, lei gli è accanto. Cosa volete di più dalla vita? Vi proponiamo un weekend in Trentino, seguendo il percorso di una delle più famose gare in salita, con qualche consiglio per dormire bene.
In Italia ci sono ancora dei percorsi dove si può ritrovare il piacere della guida, immersi nella natura e possibilmente con a fianco una piacevole presenza femminile, ripensando magari a famosi piloti del passato che hanno corso proprio lungo il nostro stesso itinerario. È il caso della Trento-Bondone, 17 km di tornanti e di curve dove, già nel 1925, si correva una famosa gara in salita.
Abbiamo scelto una Mercedes “230 SL” del 1964, la famosa “Pagoda”, una vettura perfetta per due persone, con un buon bagagliaio e un motore potente quanto basta (sei cilindri, 2306 cm³, 150 CV a 5500 giri/min), elastico e silenzioso.
Partiamo dalla centralissima piazza del Duomo di Trento e, seguendo le indicazioni per l’autostrada A22, iniziamo la salita al Bondone. Le curve a 180° si susseguono una dopo l’altra in rapida sequenza e lo sterzo, pur non essendo pesante, costringe a “lavorare” continuamente di braccia. Dopo una cinquantina di tornanti siamo in vetta e la temperatura è vicina a zero gradi.
Per tornare a Trento valichiamo il passo e scendiamo verso Lasino. Ci dirigiamo poi alle “Cantine Ferrari” a Ravina e da qui saliamo a “Villa Margon”. L’ultima tappa è il museo Caproni dedicato alla storia dell’aviazione.