Con lei il proprietario si diverte un mondo e sogna di imitare gli assi che la pilotarono. A Fiorano, sulla pista di prova del Cavallino, la vettura ha dimostrato un ottimo equilibrio, grazie al telaio efficace e al motore molto elastico. Questo esemplare non ha mai preso parte a G.P. iridati, ma è stato comprato nuovo dalla Vanwall per carpirne i segreti.
“Anche se non è proprio la stessa, posso dire di pilotare la macchina di Fangio, quella che gli diede il quinto titolo in F.1”. Il proprietario della vettura, un collezionista romagnolo, riassume così il motivo che l’ha spinto ad acquistare una monoposto da corsa degli anni 50. Dunque, niente di meglio della pista di collaudo del Cavallino a Fiorano (Modena) per saggiarne le qualità.
Scaricata dalla bisarca, la “250F” è pronta per essere messa a punto da un meccanico e per essere guidata (con giudizio) dal proprietario. L’esemplare del nostro servizio è stato assemblato alla fine del 1954 e poi aggiornato nella carrozzeria al ’56. Ha una linea filante, pulita, interrotta qua e là da sottili prese d’aria. È ora di sentire il 6 cilindri in linea, montato sull’asse longitudinale della vettura: il bialbero di 2,5 litri da 260 CV parte con un fruscio pieno, elegante. il proprietario indossa tuta in cotone dell’epoca, scarpe nere, guanti in pelle, caschetto “a scodella” e occhialoni. Le cinture di sicurezza non ci sono, come all’epoca, la leva del cambio a quattro marce è sulla destra, con il tunnel della trasmissione al centro. La frizione va manovrata con decisione, senza farla slittare troppo.
L’andatura è tranquilla, ma, all’uscita delle curve, l’accelerazione è davvero impressionante: queste vetture vanno guidate in costante e leggero dérapage. “Il telaio è eccellente. La ‘250F’ ha una maneggevolezza straordinaria: non sembra neanche abbia il motore anteriore, da quanto è bilanciata”. La vettura consuma meno di quanto si possa immaginare: da 3 a 5 km con un litro.
Questa “250F” ha una storia interessante. Viene venduta all’imprenditore inglese Tony Vandervell (titolare della nota azienda che produce bronzine), che vuole carpirne i segreti per realizzare una nuova F.1. Così la nostra “250F” viene utilizzata anche per test in pista, guidata da Stirling Moss. Dal 1974 all’86 corre nelle gare storiche inglesi, per giungere, dopo alcuni passaggi, all’attuale proprietario nel 1999.
Motore | Anteriore – Sei cilindri in linea – Alesaggio 84 mm – Corsa 75 mm – Cilindrata 2494 cm³ – Potenza 270 CV a 8000 giri/min – Basamento e testata in alluminio – Due alberi a camme in testa – Doppia accensione – Due candele per cilindro – Alimentazione a 3 carburatori Weber 45 DCO3. |
Trasmissione | Trazione posteriore – Cambio a 5 marce collocato trasversalmente in blocco col differenziale – Pneumatici 6.50×16 anteriori, 7.00×17 posteriori. |
Corpo vettura | Monoposto – Carrozzeria in alluminio – Telaio a reticolo – Sospensioni anteriori a ruote indipendenti, molle elicoidali, ammortizzatori idraulici – Sospensioni posteriori a ponte rigido De Dion, balestra trasversale – Freni a tamburo a comando idraulico. |
Dimensioni e peso | Passo 2287 mm – Carreggiata anteriore 1326 mm, carreggiata posteriore 1270 mm – Peso a vuoto 630 kg. |
Prestazioni | Velocità a seconda dei rapporti (fino a 290 km/h). |