Brigitte Bardot comparve, con la sua “Floride”, sulla copertina di “Quattroruote” del maggio 1961. L’attrice francese, notoriamente parsimoniosa, vinse l’auto a una lotteria e vi rimase molto legata per via dei costi d’esercizio contenuti.
La Renault “Floride” derivava dalla “Dauphine” e nacque su consiglio dell’importatore delle vetture francesi negli Stati Uniti. La Casa affidò il design della versione aperta della “Dauphine” alla Ghia, che si era già cimentata nel settore delle cabriolet con la Karmann Ghia, derivata dalla Volkswagen “Maggiolino”.
La “Floride”, presentata nel 1958, venne prodotta in tre varianti a partire dall’anno successivo: “Cabriolet” (senza capote), “Coupé” (con il solo hardtop) e “Convertible” (con capote di serie e hardtop in opzione). Negli Stati Uniti fu ribattezzata “Caravelle”, perché si temeva che i californiani, per esempio, non avrebbero gradito una vettura dedicata alla Florida.
La vettura adottò la meccanica della “Dauphine Gordini” dal 1959 al 1962 e poi quella di “R8” e “R8 Major” dal 1962 al 1968. Soprattutto la prima serie (con motore di 845 cm3 da 40 CV) aveva prestazioni modeste e una tenuta di strada forse peggiore di quella, già critica, della “Dauphine”, ma era elegante e questo bastò ad assicurarle il successo. Fra il 1959 e il 1962 ne furono venduti oltre 45.000 esemplari. Nel 1960 furono adottate una nuova testata e sospensioni posteriori “Aerostable”, comuni alla “Dauphine”, in cui l’azione delle tradizionali molle in acciaio era integrata da tamponi pneumatici di gomma.
La tenuta di strada non migliorò molto, complice anche una distribuzione dei pesi da “tutto dietro”. Nel marzo 1962, la vettura adottò i freni a disco e fu equipaggiata con un nuovo motore di 956 cm3 da 51 CV, che anticipava quello della “R8”. Le denominazioni cambiarono in “Floride S” per la versione con tetto in tela e “Caravelle 2+2” (all’americana) per la coupé. La principale novità estetica stava nella presa d’aria di raffreddamento, singola sul cofano posteriore anziché doppia sui fianchi. Inoltre, la “Caravelle 2+2” montò il cambio a quattro rapporti, con la prima non sincronizzata, al posto di quello a tre marce di serie sulla “Floride”.
Nel settembre 1963, il nome “Floride” scomparve e sulle “Caravelle” coupé e cabriolet arrivò il nuovo motore di 1108 cm3 da 55 CV della “R8 Major”. L’ultima serie, la “Caravelle S”, debuttò nel settembre del 1965, con un motore potenziato a 57,5 CV grazie all’adozione di un carburatore doppio corpo Weber 32 DIR. La “Caravelle S” rimase in listino sino al 1968. Fu l’ultima decappottabile della Renault fino all’avvento, nel 1991, della “19 Cabriolet”.
AL VOLANTE
Maneggiare con cura
La “Floride” è, sostanzialmente, una “Dauphine”. Del modello d’origine conserva i molti pregi: bassi consumi, affidabilità, facilità di guida, manutenzione ridotta. E l’unico grosso difetto: l’instabilità dovuta alle variazioni di camber del retrotreno. Una manovra brusca può innescare un testacoda già a 70 km/h. Non solo, come quasi tutte le auto a motore posteriore, la “Floride” risente molto del vento laterale.
Cruscotto e finiture danno un senso di qualità. Volante, pedali e leva del cambio sembrano piccoli e fragili, ma si tratta di una sensazione sbagliata. Solo che il loro funzionamento è piuttosto impreciso.
Il motore ha una tonalità gradevole e sale di giri con un certo brio. A pieno carico, tuttavia, la situazione peggiora molto, a causa della limitata potenza del propulsore che richiede un uso continuo del cambio. La velocità massima, poco più di 120 km/h, è modesta. Questo, considerata la scarsa tenuta di strada soprattutto su fondo bagnato o irregolare, può non essere considerato un difetto. Attenzione, per finire, alle manovre di parcheggio, dato che anche un urto innocente può causare gravi problemi a causa della scarsa reperibilità dei pezzi di ricambio.
CONSIGLI PER L’ACQUISTO
Ben conservata è un affare
Negli anni 60, il prezzo di una “Floride” o di una “Caravelle” era superiore a quello di una Fiat “1500 Cabriolet” ed era allineato a quello della Triumph “Spitfire”. Oggi le concorrenti hanno mantenuto meglio il loro valore. Le quotazioni di “Floride” e “Caravelle” vanno dai quattro milioni di lire per la “Coupé” del 1959-62 ai sette milioni delle “Floride S” e delle ultime “Caravelle S” con motore da 57,5 CV.
Per chi desidera un’auto scoperta che non costi molto, possono essere una scelta ideale. I costi d’esercizio sono contenuti. Per quanto riguarda i pezzi di ricambio, ci sono problemi solo per la carrozzeria e alcuni allestimenti interni. E’ raccomandabile prendere in considerazione esclusivamente esemplari in buone condizioni, dato che le operazioni di restauro potrebbero rivelarsi troppo costose. La disponibilità è scarsa in Italia. Più facile trovare “Floride” e “Caravelle” in Francia, Belgio e Olanda dove, però, le valutazioni sono superiori.