Il bimbetto che la sta osservando non ha dubbi: vince “quella rossa” (una Fiat “Dino Coupé” del 1971). Invece, al 7° Concorso Internazionale Asi di Eleganza per Automobili di Torino, la giuria dei “grandi” ammette di aver discusso a lungo. Vincitrice assoluta è l’Alfa Romeo “6C 2500 Sport” Stabilimenti Farina (foto sopra). Classe 1947, si stacca nettamente dalla sua epoca: linea avveniristica di Michelotti e interni di Revelli di Beaumont, comprendenti perfino l’antesignano dei check panel.
Vittoria combattuta ma meritata, quindi, nella seicentesca cornice di Palazzo Reale. Rinato nel 2006 e organizzato dall’Asi con Promauto Racing, il concorso si svolse già tra il 1923 e il 1939. La vincitrice tra le Post Vintage è stata la Rolls Royce “Phantom II” Pinin Farina, esemplare unico, che trionfò già nell’edizione 1935; costava una somma astronomica e trainava… un rimorchio per i bagagli. Premiata anche una Jaguar “E Type” del ’62. Nelle rispettive categorie, hanno vinto tre spettacolari Lancia (una “Lambda” VI serie del ’26 e due “Astura”: torpedo Castagna del ’33 e coupé Pinin Farina del ’39, sotto a sinistra, appartenuta a Galeazzo Ciano) e una bella cinquantenne, una Maserati “3500 GT” Touring di rara eleganza. Molte le curiosità presenti.
Tra queste, l’Alfa “1900 Victoria Cabriolet” appartenuta al futuro Papa Roncalli, o l'”Aurelia B24″ del film “Il sorpasso”. In mezzo alle vetture esposte, veri e propri “scultori” di automobili, come Tom Tjaarda, che sul design italiano di oggi ha dichiarato: “resiste tuttora; il mondo, però, si è spostato a Oriente e l’importanza di un tempo resterà un ricordo”.
E poi Aldo Brovarone, sotto a destra, mentre esamina una Lancia “Astura”. Classe 1926 e autore di pietre miliari (Dino “246”, Peugeot “504”, Lancia “Gamma Coupé”) ha detto: “Sì, sono il presidente della giuria perché sullo stile ho un po’ di esperienza; per la meccanica, però, sono meno preparato”. Una lezione di eleganza, pari almeno a quella della “Best of Show”.