Due Best of Show che basterebbero a rendere euforico da qui all’eternità qualsiasi collezionista d’automobili e probabilmente anche buona parte della sua discendenza. Ma la Ferrari 335 Sport del 1958, ultima delle sole quattro costruite, è riuscita a ottenere anche di più!
Prima ha vinto al Concorso d’Eleganza di Villa d’Este, nel 2018, poi al Cavallino Classic nel 2019.. Dal 6 febbraio 2020 è il non plus ultra dei veicoli da collezione, l’auto migliore fra le migliori al mondo. The Best of the Best, appunto. È questo il titolo che le è stato conferito all’omonimo contest degli hotel The Peninsula, a Parigi, in concomitanza con il salone Retromobile di quest’anno (5-9 febbraio).
Eccellenza automobilistica. Un po’ come nei concorsi di bellezza, in cui si votano le reginette delle varie edizioni fino a decretare una Miss Universo, il Peninsula Classics Best of The Best Award rimette in gioco ogni anno le vincitrici dei più importanti concorsi d’eleganza dell’anno precedente ed elegge la numero uno assoluta. Il premio, lanciato nel 2015 da Sir Michael Kadoorie, presidente di The Hongkong and Shanghai Hotels Limited, è alla sua quinta edizione. Cofondatori del Best of the Best Award sono William E. Connor, Bruce Meyer e Christian Philippsen.
Motori d’élite. L’organizzazione di The Peninsula è la stessa che realizza gli eventi motoristici estremamente esclusivi di The Quail, nella penisola di Monterey, in California: A Motorsports Gathering, The Quail Rally, The Quail Motorcycle Gathering e The Quail Ride. I giudici del concorso? Venticinque designer, celebrity e personalità-guru del mondo internazionale dei motori. Eccone alcuni: Chris Bangle, Ian Callum, Ralph Lauren, Jay Leno, Gordon Murray, Lord March, Flavio Manzoni, Ian Cameron, Nick Mason, Prince Michael of Kent, Henry Ford III, François Melcion, Fabio Filippini, Ken Okuyama, Ratan Tata, Jean Todt.
Potenza e charme. “Questa Ferrari è la combinazione perfetta di una bella carrozzeria Scaglietti con un rinomato pedigree sportivo”, ha detto il proprietario della 335 S, l’austriaco Andreas Mohringer. In effetti, secondo i comunicati, una delle maggiori motivazioni del premio è passata proprio dalla storia dettagliata e dal curriculum corsaiolo ben documentato della vettura. Tutte caratteristiche che le hanno consentito di scalzare sette avversarie come la Talbot-Lago T26 Grand Sport Coupé del 1948 che ha vinto a Salon Privé, in Inghilterra; la Mercedes-Benz 540 K Autobahn-Kurier del 1938 vincitrice ad Amelia Island; la Abarth 205 Berlinetta Vignale del 1950 che è stata Best of Show al Cartier Style et Luxe, all’interno del Festival of Speed di Goodwood; la Rolls-Royce Silver Ghost Torpedo Skiff del 1919 di Hampton Court, a sud di Londra; la Bentley 8 Litre del 1931 di Pebble Beach; la Stutz DV32 Convertible Victoria del 1931 che è stata prima a The Quail e la Bentley 8 Litre Foursome Coupé (1931) dello Chantilly Arts & Elégance.
Dalla ribalta all’oblio. Watkins Glen, Daytona International Speedway, Virginia International Speedway: sono solo alcuni dei circuiti storici americani dove la Ferrari 335 S Spyder ha gareggiato finché un guasto non le ha fatto saltare in aria il leggendario V12 (4.032cc, 430 CV). Da quel momento è rimasta abbandonata per tre anni, dal 1960, in una struttura doganale di New York: il problema erano i costi di riparazione proibitivi. E pensare che, sempre nella Grande Mela, soltanto un anno prima la 335 S era stata esposta come un gioiello al New York International Auto Show.
Il rombo dell’happy end. Sembra incredibile ma a quanto pare qualcuno l’ha acquistata nell’impianto doganale per soli mille dollari. Da lì in poi la spider ha cambiato diverse nazioni del mondo fino al 2013, quando ha preso residenza a Salisburgo con l’attuale proprietario. Dopo un restauro completo, eseguito da Paul Russell and Company, si è visto il primo segno del suo destino da regina delle passerelle, impresso direttamente al concorso d’eleganza di Pebble Beach con una vittoria di classe nel 2017.