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Il film “The Betsy”, 40 anni di un’auto che doveva cambiare il mondo

Chi non ricorda film come “Grand Prix”, “Bullitt”, “Fuori in 60 secondi”, “Fast and Furious”? Pietre miliari della cinematografia legata alle automobili…

“The Betsy” invece… Pochi però magari conoscono – o sono disposti a riconoscere come (anche) motoristiche – pellicole più “intimiste” o commedie, come per esempio “A spasso con Daisy”, del 1989, o “Il Laureato” del 1967, in cui le automobili hanno comunque giocato un ruolo non indifferente. Un caso per certi versi analogo riguarda anche i 125 minuti del film “The Betsy”, prodotto esattamente quarant’anni fa da Allied Artists, con la regia di Daniel Petrie e la sceneggiatura di William Bast, Walter Bernstein e Harold Robbins (sì, il celebre scrittore statunitense), nel quale si incrociano due mondi: un impero automobilistico e una famiglia tormentata da relazioni difficili. 

Un film dal titolo più che innocente. Betsy è infatti il nome di una pronipotina, che il suo bisnonno – Hardeman Senior, fondatore della Bethlehem Motors – vorrebbe dare anche a un’auto rivoluzionaria che ha in progetto di realizzare. Solo che in famiglia le cose non vanno come dovrebbero: l’attuale direttore dell’industria, Hardemann III, odia il nonno, che ritiene responsabile d’incesto con la nuora e della morte suicida del padre, Hardemann II.

 

 

Non un capolavoro. Il film si è guadagnato due nomination agli Stinckers Bad Movie Awards (molto simili ai “Razzies”, parodia in negativo degli “Oscar”). La trama è tutto un simbolo e un torbido intreccio di odi e rancori: Hardemann, relegato su una sedia a rotelle, pensa ancora di cambiare il mondo con un’automobile che sfidi la crisi petrolifera, veicolo che vorrebbe vedere realizzato da Angelo Perino, corridore di Formula 1. Quest’ultimo, abituato a correre per mestiere, deve vedersela con Hardemann III, che di motivi per essere seccato con lui ne ha tre: Angelo è l’amante di un suo vecchio amore (Lady Bobby), è amico di sua moglie Alicia, e sta per fidanzarsi con la figlia Betsy, a cui il bisnonno pensa di lasciare il proprio impero. Quando Hardeman decide di rinunciare al progetto “Betsy”, Angelo Perino si oppone e diventa presidente dell’industria.

Tante auto, forse meglio degli attori. Un film in cui le comparse automobilistiche sono però davvero tantissime (tanto da suscitare almeno la curiosità degli appassionati di marchi d’Oltreoeacno), e proprio per questo motivo ne ricordiamo l’anniversario tondo: Auburn, BMW, Brabham BT 43, Buick Electra, vari modelli di Cadillac, Chevrolet e Chrysler, una Cord 810 Convertible Coupe, una Cushman GC-400, una Dodge Coronet, moltissime Ford, una Jeep, una Lancia Beta Coupé , una Lincoln Zephyr Continental, una  Marmon Sixteen, una  Maserati Mexico, una McLaren M16C,  varie Mercedes-Benz, una Mercury Montego, una Oldsmobile Delta 88, due Packard, una  Pierce-Arrow Model 41, una  Plymouth Belvedere. E ancora, non mancano una Pontiac, una Porsche 914, una Rally Sports, due  Rolls-Royce, una Sunbeam 3 Litre ed una Taylor-Dunn. The “Betsy”, quarant’anni fa, avrebbe dovuto superarle tutte.

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