Il Members’ Meeting di Goodwood è un’occasione più unica che rara per vedere in azione le auto storiche più belle e rare del mondo. Ecco come è andata la 77ᵃ edizione.
La scorsa edizione del Members’ Meeting di Goodwood se la ricordano ancora tutti come un incubo. Perché la neve è sempre molto scenografica, certo, ma non quando ricopre l’asfalto della pista. Ecco perché quest’anno il duca di Richmond e Gordon ha pensato bene di posticipare l’evento dedicato ai membri al fine settimana del 6-7 aprile. E la primavera gli ha dato una mano, regalando alla manifestazione un clima piacevole, quasi Mediterraneo.
La preferita del duca. Per fortuna, visto che il GMM numero 77 aveva in serbo molte sorprese. Del resto il 2019 è un anno in cui ricorrono compleanni importanti come i 60 anni della Mini e i 50 della Porsche 917. All’auto di Alec Issigonis il duca è particolarmente legato. “Ricordo ancora mia nonna che andava a controllare le nostre proprietà con la sua Austin Seven Mini rossa. Per questo ho voluto intitolare a lei, Betty Richmond, il trofeo monomarca in cui quest’anno si sfidano 60 Mini: una per ogni candelina”.
No Porsche, no party. Alle 917, invece, è stata riservata una Special Parade in cui è stato possibile ammirarle in tutta la loro sinuosità. Occasione più unica che rara, poi, è stata quella di poter assistere alla sfilata delle BMW M1 Procar, le auto bavaresi che alla fine degli anni ’70 si erano inventate un campionato a sé, correndo sulle piste e coi piloti della Formula 1.
Lights on! All’imbrunire, Goodwood è stato prontamente illuminato dai fari dei prototipi di Le Mans, Audi R8 e Peugeot 908 in testa, la loro parata in notturna è stata seguita attentamente anche dagli illustri avventori del pub Super Shell, Rowan Atkinson e David Coulthard, già dediti alla pinta della sera. Il campione scozzese, ingaggiato dall’IWC Racing Team, a bordo della di una Mercedes 300 SL ali di gabbiano del ’55, ha fatto valere la propria esperienza staccando gli agguerriti avversari nel Tony Gaze Trophy della domenica.
Fuoco e fiamme dagli States. Il premio per la rumorosità, invece, se lo aggiudicano le auto venute da oltreoceano: le NASCAR. Mentre a voler incoronare la reginetta dei paddock non si saprebbe quale scegliere tra Ford GT40, la McLaren di Senna, Bizzarrini, Ferrari, Maserati, Bentley, Aston, Alfa Romeo Disco Volante… se non ci fosse stata la Fiat Mefistofele, che ha letteralmente infiammato gli animi degli appassionati.
Nicolò Minerbi