Va in archivio la ventottesima edizione della 1000 chilometri mantovana. Sul gradino più alto del podio l’equipaggio Moceri-Bonetti su Fiat 508 C. Secondi Vesco-Guerini, ai quali dopo un inizio incerto non basta una rimonta da applausi. Piazza d’onore agli affiatatissimi padre e figlio Francesco e Giuseppe Di Pietra.
Pazienza, perseveranza e duro lavoro. Moceri e Bonetti ci avevano già provato lo scorso anno ma, come spesso accade quando si tratta delle più importanti gare di regolarità, avevano dovuto fare i conti con due fuoriclasse del pressostato, Andrea Vesco e Andrea Guerini, due che il Gran Premio Nuvolari l’hanno vinto sette volte di fila. “In cuor mio sapevo che prima o poi sarebbe dovuto accadere”, commenta con serenità Vesco, sul palco insieme a Guerini per ritirare la coppa dei secondi classificati. “Giovanni (Moceri, ndr) il Nuvolari avrebbe meritato di vincerlo molto prima”, ammette con sportività, “e poi sono contento: il primo premio va a un grande avversario ma soprattutto a un amico”.
Un lavoro di squadra. Una gara da fuoriclasse quella del medico siciliano e del suo fido navigatore. “Quando gareggio divido l’abitacolo solo con due persone: o mia moglie o Daniele”, spiega Moceri, che esprime parole di gratitudine anche nei confronti dell’amico meccanico Fabrizio Falanga: “semplicemente un mago: io non ho mai tempo di stare dietro alle vettura (una Fiat 508 C, ndr), affido a lui manutenzione e messa a punto e il risultato è sempre una macchina pimpante ed efficiente, pronta a sfide impegnative come il Nuvolari”.
La Coppa delle Dame. Sono circa seicento chilometri in meno della Mille Miglia, ma tutti da affrontare con concentrazione. “Al Nuvolari se la giocano tutti, tutti gareggiano con il coltello tra i denti”, spiega Himara Bottini, che con Rosemary Boscardin alla fine della “classica” mantovana si aggiudica l’ambita Coppa della Dame. Un gran bel risultato per l’equipaggio femminile che ha portato in gara i colori della nostra testata.
Una sfida con se stessi. Che tipo di gara è stata? “Le prove sono state molto tecniche”, chiosa Moceri, “non ci siamo permessi la minima distrazione. Una soddisfazione dopo quella, a metà, del secondo posto all’ultima Mille Miglia”. Va così in archivio un’altra edizione da applausi, con 312 equipaggi iscritti (nuovo record per la rievocazione della coppa intitolata al “Mantovano Volante”), di cui quasi due terzi stranieri. Il segreto del successo? “Lo spirito che cerchiamo di trasmettere dalla prima edizione”, spiegano gli organizzatori. “E cioè che fare il Nuvolari è una sfida con se stessi: non importa che si arrivi primi o ultimi, il solo fatto di portare a termine la gara, di farcela, è motivo di grande orgoglio”.