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Historic Minardi Day 2024: l’ottava edizione si conferma un successo

Nato con lo spirito di un incontro tra amici per rievocare i tempi d’oro della Formula 1, come ricorda lo stesso Giancarlo Minardi, l’Historic Minardi Day è arrivato all’ottava edizione e sembra godere di ottima salute, con un pubblico sempre più numeroso. Diciassettemila biglietti staccati nel weekend e +15% di presenze rispetto al 2023, nonostante le temperature infuocate.

Colori, odori e rumori del passato. Un’occasione per rivedere in pista monoposto leggendarie e incontrare campioni del passato, con la possibilità di toccare con mano telai e volanti, mentre i meccanici regolano la carburazione e avvolgono le gomme con le termocoperte, il tutto con la colonna sonora dei classici Ford Cosworth DFV 8 cilindri affiancati dai V12 Ferrari e dai turbo degli anni 80. Un revival emotivo decisamente coinvolgente che sembra aver conquistato anche le nuove generazioni, per le quali una monoposto d’antan deve fare l’effetto che, a chi ha superato gli “anta”, poteva fare l’Alfa Romeo di Nuvolari.

Ricca la rappresentanza italiana. Con 440 vetture presenti, di cui 38 Formula 1, tra statiche e dinamiche, l’evento che ha animato l’autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola ha permesso anche ai 123 equipaggi impegnati nel raduno Terre di Romagna di sfilare in parata sul tracciato teatro di tante battaglie automobilistiche e, solo pochi mesi fa, affollato di tifosi di Ayrton Senna, accorsi per celebrare i trent’anni dalla scomparsa di un campione unico. I cuori degli appassionati però qui erano tutti per le monoposto del Cavallino Rampante, dalla 312 T5 ex Villeneuve alla 412 T1 guidata da Jean Alesi, mentre nei box faceva bella mostra di sé anche la 125 C4 di Michele Alboreto, di proprietà di Pierluigi Martini, storico pilota Minardi e romagnolo doc. Sue anche le due Tyrrell P34 a sei ruote, sempre molto ammirate. Folta la pattuglia di monoposto italiane: oltre ovviamente alle Minardi, con una M189, una PS02 una PS04/B, erano presenti un’Osella FA1E, un’Alfa Romeo 184T-2, una Fondmetal Fomet 1 e due BMS Dallara 190 e 192 utilizzate dalla Scuderia Italia.

Un viaggio tra tre decadi di Formula 1.Tra i pezzi più rari, una Embassy Hill GH2 del 1975, monoposto costruita in esemplare unico dal pilota Graham Hill che non riuscì mai a debuttare in pista. Degne di nota anche la McLaren Mp4/3 del 1987 di Alain Prost, la March 761 di Vittorio Brambilla e la Williams FW21 guidata da Riccardo Patrese. Camminando tra i box, in mezzo a una miriade di Formula Junior, Abarth e Italia, Formula 3 e 4, GP3, GP4 e Formula 3000, c’erano anche una bellissima Lotus 107 del 1993 in livrea Castrol ed una Jordan 197 guidata da Ralf Schumacher. Impossibile non notarla con la carrozzeria gialla e il muso di serpente: per di più risultava in vendita.

Conferme e novità nel 2025. La lunga lista di auto presenti comprendeva anche la Peugeot 405 Mi16 – portata dalla piattaforma Car & Classic – con cui Fabrizio Giovanardi nel 1992 ha vinto il campionato italiano velocità turismo, vari prototipi (splendida una McLaren M8D, dominatrice del campionato Can-Am del 1970) e GT storiche (Jaguar E, Giulia TZ tra le tante) grazie anche al contributo della Scuderia Tazio Nuvolari, la Scuderia del Portello Alfa Romeo e il R.I.A.R (Registro Italiano Alfa Romeo). Insomma, una grande festa per gli appassionati di motori, che dal prossimo anno potrebbe spostarsi a metà settembre, cercando di crescere ancora ma senza perdere l’atmosfera un po’ “ruspante”, della quale Giancarlo Minardi si è dichiarato orgoglioso.

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