Quello delle sospensioni posteriori è il cruccio del proprietario. È a ruote indipendenti, nel senso che ognuna vuol fare di testa propria. Un difetto che in questa vettura risalta ancor di più perché tutte le altre caratteristiche sono positive: dalle prestazioni al confort, dall’affidabilità alla dotazione di accessori.
“Meno male che è una bella giornata”, esordisce Giorgio Marotta, direttore dell'”Istituto Superiore di Scienza dell’Automobile” di Modena, “perché sulle strade tutte curve delle nostre colline, se piove, la ‘280’ diventa ingovernabile: basta un avvallamento e si mette di traverso”. Giorgio proprio non riesce a fare pace con le sospensioni posteriori della sua Mercedes, sebbene ne conosca il comportamento da 14 anni.
Giorgio e suo padre nel 1989 notarono, presso il rivenditore Mercedes di Piacenza, una “280 SE” del 1971, ferma da tempo e nascosta in un sottoscala. Proveniva dal parco auto di un diplomatico residente a Monza: grigia metallizzata, con condizionatore, servosterzo e cambio automatico a quattro marce. La “280 SE” era in ottime condizioni (solo qualche ritocco sui parafanghi per rimediare ad alcuni graffi), ma i Marotta decisero di riverniciarla totalmente e di sostituire tutte le guarnizioni. Nei primi tempi la “280 SE” ha svolto il ruolo di auto di famiglia, con un utilizzo frequente e regolare, poi è stata trattata come una vera auto da collezione.
La qualità è elevata e ogni particolare appare progettato con cura. La visibilità è ottima e lo spazio a disposizione dei passeggeri è abbondante, ma la posizione di guida non entusiasma (i pedali sono lontani e il volante troppo vicino) e il bagagliaio, pur di ampie dimensioni, non è ben sfruttabile a causa della ruota di scorta. La vettura dimostra una brillantezza inaspettata per una berlina di trent’anni fa pesante una tonnellata e mezzo: si arriva ai 100 orari dopo una decina di secondi e la velocità di 200 all’ora è facilmente raggiungibile.
I freni, quattro dischi con servocomando, sono all’altezza di prestazioni e peso, ma il famigerato ponte posteriore in frenata provoca saltellamenti e perdite di aderenza se l’asfalto non è liscio. Il consumo si attesta sui 7 km con un litro.
Motore | Anteriore 6 cilindri in linea – Cilindrata 2778 cm³ – Alesaggio 86,5 mm – Corsa 78,8 mm – Potenza 160 CV DIN a 5500 giri/min – Rapporto di compressione 9,5:1 – Coppia 24,5 kgm a 4250 giri/min. – Iniezione indiretta Bosch – Distribuzione monoalbero a camme in testa. |
Trasmissione | Trazione posteriore – Cambio automatico MB a 4 rapporti con convertitore di coppia – Comando a leva centrale (a richiesta) – Pneumatici 7.35-14 oppure 185-14. |
Corpo vettura | Berlina 5 posti, 4 porte – Carrozzeria portante – Sospensioni anteriori a ruote indipendenti, trapezi, molle elicoidali e barra stabilizzatrice – Sosensioni. posteriori a ruote indipendenti, bracci longitudinali, molle elicoidali e compensatore idropneumatico – Freni a disco Ate con servofreno – Sterzo a circolazione di sfere con servosterzo (a richiesta). |
Dimensioni e peso | Passo 2750 mm – Carreggiata anteriore e posteriore 1480 mm – Lunghezza 4900 mm – Larghezza 1810 mm – Peso 1485 kg. |
Prestazioni | Velocità 190 km/h – Consumo medio 13 litri/100 km. |