Dal 1963 il motore V12 aspirato è il cuore pulsante delle Lamborghini più prestigiose
Il motore V12 aspirato è dal 1963, sessant’anni fa, l’anima delle supersportive di Sant’Agata Bolognese. E soltanto due i design ingegneristici. Il primo motore, praticamente da corsa, nacque da un progetto di Giotto Bizzarrini e debuttò, dopo un adattamento per l’uso stradale, sulla prima Lamborghini, la 350 GT. L’idea di Bizzarrini era quella di dare all’azienda la possibilità di inserirsi nel mondo delle competizioni. Ferruccio Lamborghini scelse invece di trasformare quel V12 in un motore di serie per il suo nuovo modello. Il secondo motore, con un bel salto tecnologico, fu introdotto nel 2011 sull’Aventador.
L’originale. Il primo motore ha subito una serie di modifiche ed evoluzioni, per erogare sempre maggiore potenza e, poi, ridurre consumi ed emissioni. Tra il 1963 e il 2010, è stato posizionato in tutti i modi possibili: dapprima anteriore longitudinale, su 350GT, 400GT e sull’Espada, sviluppato utilizzando l’alluminio per testate dei cilindri, basamento e pistoni, in modo da portare il peso a 232 kg, poi centrale posteriore trasversale, sulla Miura, e poi, per ottenere una distribuzione dei pesi più bilanciata, centrale posteriore longitudinale a partire dalla Countach.
La storia. Dopo la 350 GT, e le sue derivate tra cui l’Espada del 1968, nel 1966 il V12 è stato montato sulla Miura, nel 1971 sulla Countach e nel 1990 sulla Diablo, prima di trovare la sua ultima collocazione sulla Murciélago. Questo motore ha dimostrato tutta la sua versatilità, ormai con cilindrata arrivata a 5,2 litri, quando, nel 1986, è stato installato sull’LM 002, la prima super Suv firmata Lamborghini. Di LM 002 è stata anche realizzata una versione speciale, unica nel suo genere, equipaggiata con il motore V12 di 7,2 litri per 700 CV solitamente utilizzato sui motoscafi delle competizioni offshore.
Distribuzione dei pesi. Nell’ottica di un ulteriore miglioramento della distribuzione dei pesi rispetto alla Miura, a bordo della Countach il team di progettazione utilizzò lo stesso motore ma con un diverso layout, ricollocandolo in posizione centrale posteriore ma longitudinale, montando il cambio davanti al motore, praticamente “dentro l’abitacolo”. Nella sua ultima versione, il motore della Countach è arrivato a una capacità di 5,2 litri. Con il Model Year 1986, il V12 montato sulla Countach è stato omologato anche sul mercato americano.
La trazione integrale. Nel 1985 si comincia a lavorare sullo sviluppo del V12 in previsione del suo impiego sulla nuova supersportiva, la Diablo, che debutterà nel 1990 con il motore portato a 5,7 litri di cilindrata e capace di 492 CV a 6800 giri/min. La Diablo, nella sua versione VT presentata nel 1993, è stata la prima supersportiva Lamborghini disponibile anche nella versione a 4 ruote motrici. La Diablo SV-R, invece, è nata per correre nel Super Sport Trophy che fece il suo debutto come gara di contorno alla 24 Ore di Le Mans del 1996. La Diablo GT del 1998, il primo modello di Diablo a utilizzare gli stilemi della seconda generazione che debutterà nel 1999, ha portato alcuni ulteriori importanti aggiornamenti tecnici al motore. In particolare, l’adozione di un corpo farfallato singolo per ogni cilindro, una scelta dettata dalla volontà di migliorare la reattività del motore ai comandi dell’acceleratore. Questa modifica fu significativa e avveniristica, se si pensa che una tecnologia simile verrà usata sulla nuova Huracán GT3 che gareggerà nel 2023.