Il 15 settembre 2009 moriva Elio Zagato. A poco più di due anni dalla sua scomparsa, la sua opera di carrozziere e le sue imprese sportive sono state ricordate il 17 marzo nel corso di una conferenza organizzata dal Club Milanese Automotoveicoli d’Epoca e dall’Associazione Italiana per la Storia dell’Automobile. L’incontro è avvenuto presso l’atelier Zagato, a Terrazzano di Rho (Milano), dove ben sette relatori – Andrea Zagato, figlio di Elio, il fratello Gianni, Michele Marchianò, Mario Poltronieri, Ercole Spada, Giuseppe Mittino e Giuliano Facetti – ne hanno tratteggiato la figura davanti a un folto pubblico, ricordando aneddoti e imprese.
In particolare è stato messo in risalto come dalla sua attività di pilota siano scaturite grandi idee che hanno contribuito all’evoluzione dell’auto sportiva in Italia e nel mondo. L’esperienza maturata nelle corse fu infatti la sua magica matita: “Io non so disegnare – ripeteva spesso – ma riesco sempre a immaginare come deve essere un’auto vincente”. Una verità testimoniata dai suoi 83 primi posti ottenuti nelle 130 gare disputate e dalla qualità delle sue creazioni.