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LA BORSA-SCAMBIO RIMANE A PADOVA

Il punto di forza di AutoMoto d’Epoca di Padova? Le sue due anime: salone auto e mostramercato. Parola di Mario Carlo Baccaglini (nella foto), veronese, classe 1953, da 26 anni patron della kermesse padovana, che richiama ogni ottobre da tutta Europa decine di migliaia di appassionati (65 mila nell’edizione dello scorso anno). “Siamo l’unica fiera in Europa a garantire una ripartizione bilanciata dei suoi settori espositivo e commerciale. Qualche numero: nel 2011 abbiamo avuto 600 ricambisti, 120 club, 200 commercianti, per un totale di 1964 auto in vendita su un oltre 3000 in esposizione. Numeri che intendiamo rafforzare già dalla prossima edizione, in calendario dal 25 al 28 ottobre 2012 alla Fiera di Padova”.

E arriviamo al punto: a Padova quest’anno si era diffusa la notizia di una separazione consensuale con il partner storico Pellegrini Classic Solution, che in fiera curava appunto la mostra-scambio. “Nella vita si avverte qualche volta la necessità di cambiare – spiega Baccaglini – e noi siamo forti dell’esperienza maturata nella gestione di altre mostre-scambio in Italia, tra cui Fuoriserie a Roma. Come pure possiamo dire di avere fatto un ottimo lavoro di comunicazione per rendere Padova una piazza davvero internazionale, dove i commercianti vengono volentieri. Gestiremo noi il settore ricambi a partire dall’edizione 2012, rassicurati dal fatto che il 95% dei nostri clienti, alla domanda se torneranno a Padova, ha risposto di sì, rinnovandoci una fiducia importante”.

Chiediamo se ci sia spazio per manifestazioni analoghe in Nord Italia, visto che altre (vedi Milano Autoclassica, a febbraio) si affacceranno a breve. “Assolutamente sì – risponde Baccaglini – anche se Padova rappresenta un caso unico proprio per la sua formula che la rende più un salotto per gli appassionati che una semplice vetrina. E in questo devo dire che la location conta molto, come pure l’esperienza maturata negli anni e il passaparola che ha via via rafforzato la nostra posizione di leadership. La passione, nel campo delle auto d’epoca come in altri settori che coinvolgono il cuore, non conosce crisi. Se devo confessare una critica che ci viene mossa è che in un giorno solo non si riesce a visitare tutti i padiglioni. Da qui l’idea di aggiungere un giorno, il giovedì, e di prevedere un abbonamento per le tre giornate del weekend. Lo scorso anno, di questi abbonamenti, ne abbiamo venduti un migliaio”.

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