La Collezione Asi Bertone torna a Torino. L’annuncio è arrivato dal presidente dell’Automotoclub storico italiano, Alberto Scuro, durante la conferenza stampa di presentazione di Salone Auto Torino 2026, ospitata al Museo Nazionale dell’Automobile. La collezione, oggi conservata al Museo Volandia di Somma Lombardo, sarà trasferita entro aprile 2026 negli spazi dello Stellantis Heritage Hub di via Plava.
Doppio brindisi
Per l’Asi si tratta del compimento di un percorso avviato nel 2015 con l’acquisizione della collezione Bertone, già posta sotto tutela del ministero della Cultura affinché non potesse essere ceduta o divisa. “L’obiettivo era riportare a Torino un patrimonio che appartiene alla città e al Piemonte”, ha sottolineato Scuro, evidenziando il valore storico e culturale di Bertone nel panorama del car design internazionale. Il rientro coinciderà con il sessantesimo anniversario della fondazione dell’Asi, che verrà celebrato proprio nel 2026.
L’Heritage Hub di Stellantis
La nuova sede, come accennato, sarà l’Heritage Hub, polo espositivo dedicato a oltre un secolo di storia dell’automobilismo torinese. Roberto Giolito, capo di Stellantis Heritage Italia, ha evidenziato come l’ingresso della Collezione ASI Bertone rafforzi il ruolo di questo spazio come riferimento museale, capace di raccontare l’evoluzione tecnologica e stilistica dell’auto, dalle competizioni alle fuoriserie, fino ai modelli di grande serie.
Una raccolta unica
La Collezione Asi Bertone comprende 79 esemplari, tra modelli di serie, prototipi, telai e one-off realizzati dalla celebre carrozzeria. Tra le vetture più iconiche spiccano una Lamborghini Miura S del 1967, una Lancia Stratos HF, un’Alfa Romeo Giulia SS del 1963, e gli esemplari unici BMW Birusa, Porsche Karisma, Ferrari 308 GT4 Rainbow, Aston Martin Rapid Jet oltre alle due sole Jaguar PU99 costruite. Fino al 2014, la collezione era esposta nella storica sede di Caprie (TO), che ha ospitato nel tempo circa 140 designer guidati da figure come Marcello Gandini e Marc Deschamps. Dopo il fallimento, tutte le auto sono state messe all’asta e l’intero lotto è stato acquistato dall’Automotoclub storico italiano, per evitare che questo immenso patrimonio culturale andasse disperso. Con il ritorno a Torino, si prepara a essere nuovamente fruibile in un contesto fortemente legato alla sua storia.