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LA CORSA DELLE 10.000 CURVE

Nata nel 1906, è una delle più antiche gare del mondo. Ventinove anni fa la sua ultima vera edizione. È la Targa Florio, leggendaria competizione che si correva in terra di Sicilia, su un massacrante tracciato di 864 km. E che, nel novembre scorso, è ritornata per una rievocazione carica di ricordi.

La partenza è rabbiosa e un urlo si leva dal pubblico di Cerda, al via della Targa Florio. Scattano insieme sgommando in un frastuono assordante Alfa Romeo “33 TT”, Osella “PA3”, Ford “GT 40”, Porsche “908” e “910”, Ferrari “Dino 206”, Lancia “Fulvia” barchetta: i bolidi si avventano sulle strette curve del mitico circuito delle Madonie, si tallonano nervosamente in salita, si sfiorano in sorpassi da brivido. Tra i piloti ci sono personaggi da leggenda, come Arturo Merzario, Nino Vaccarella, Vic Elford e Sandro Munari, protagonisti oggi e vincitori nel passato della corsa siciliana.

Per sognare a occhi aperti, per vivere ancora tutte le emozioni delle gare di un tempo è rimasta solo lei, la Targa Florio. Ha saputo resistere a tutto, allo scorrere del tempo e al fluire delle mode, ha tenuto duro negli anni difficili e ora, nata nel lontano 1906, è una delle più antiche gare del mondo. Ancora una volta tutta la Sicilia degli appassionati si è data appuntamento ai primi di novembre sui famosi tornanti della corsa e a livello del mare per godersi i passaggi in velocità delle vetture.

Il tracciato è difficile da memorizzare: la Targa Florio era chiamata la corsa delle 10.000 curve, i giri erano dodici, da correre tutti d’un fiato: 72 chilometri ogni giro, senza respiro. Ora molte cose sono cambiate: i giri sono solo tre, la formula è quella del rally, il passaggio negli abitati è diventato un trasferimento.

Al via da Cerda, domenica mattina, a fare da apripista sono i big del volante di un tempo, i testimonial della corsa. Pochi minuti dietro si lanciano i concorrenti. Saranno ancora le Porsche a dettare legge alla “Targa”, a ricordo di anni gloriosi, a testimonianza di una notevole adattabilità a un tracciato sconnesso e ricco di insidie.

Vincono Maurizio Plano e “Davis”, pseudonimo di Gianni Averna, su Porsche “911 Carrera”. I due siciliani bissano così il successo dello scorso anno e il ricordo degli appassionati vola indietro nel tempo, a quella che è considerata l’ultima vera edizione della corsa, quella del 1973. Allora a vincere su Porsche “Carrera RSR” furono Herbert Müller e Gijs Van Lennep, ma ci fu un incidente: la Sport due litri di un pilota privato perse l’alettone e uscì di strada finendo tra la folla.

La Targa Florio venne tolta dal campionato del mondo e iniziò un lento declino. Ma la corsa non muore mai e, grazie alle auto storiche, torna a nuova vita. Nella gara di regolarità vittoria di Margotta-Bongiorno su Jaguar “Mk2”.

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