Nel 1950 una squadra ufficiale Skoda partecipa per la prima e unica volta alla 24 Ore di Le Mans: dopo 13 ore di gara alla media di 126 km/h l’equipaggio ceco è costretto al ritiro per un guasto meccanico. Quest’anno la stessa vettura avrebbe dovuto prendere il via alla corsa storica, poi annullata per il Coronavirus.
Calata la “cortina di ferro” all’indomani della fine del secondo conflitto mondiale, i Paesi dell’Europa dell’Est sono sotto il pieno controllo dell’Unione Sovietica. La produzione automobilistica langue, perché la motorizzazione di massa non è obiettivo prioritario dei regimi comunisti. Anche la Skoda, marca storica e tecnologicamente avanzata, deve genuflettersi ai nuovi diktat. Ed è un peccato, perché la Cecoslovacchia, prima della guerra, era una delle culle dell’automobilismo mondiale e la Boemia, ricca regione ceca di forte influenza tedesca, una delle zone a maggior vocazione industriale pesante. Tant’è che, negli anni Venti e Trenta, Praga era la città al mondo con maggior densità di Bugatti in circolazione…
Auto popolari, anche nel Motorsport. La produzione automobilistica del dopoguerra nella Cecoslovacchia è improntata sui nuovi modelli Tudor, della serie 1101 e 1102, di fatto un restyling della Popular d’anteguerra. La gamma prevede le berline a 2 e a 4 porte, una versione familiare a 3 porte, un piccolo furgoncino (e la derivata ambulanza) e le più esclusive roadster e coupé-cabriolet. In più, l’immancabile versione militare destinata all’esercito di quello che poco dopo verrà chiamato “Patto di Versavia” in contrapposizione alla Nato. I motore è un 4 cilindri in linea con albero a camme in testa di 1,1 litri, con potenza a partire dai 32 CV. La carrozzeria è tradizionale, ma abbastanza moderna se confrontata con altri prodotti contemporanei dell’Est Europa. Come da tradizione, la concezione avanzata è nelle sospensioni, a ruote indipendenti sia davanti sia dietro. Destinata principalmente all’esportazione, la Tudor è costruita in circa 71.500 unità dal 1946 al 1952, di cui oltre 50.000 vendute all’estero. Per farsi pubblicità e sostenere le vendite all’estero, la Skoda partecipa ad alcune competizioni con una squadra ufficiale.
Tappe di avvicinamento a Le Mans. Il punto di forza della Skoda Popular nelle corse è la robustezza unita a una grande affidabilità: al Rally della Polonia del 1948, per esempio, le Popular vincono ben quattro categorie differenti. L’impegno nel resto del mondo non è da meno: al Rally Montevideo-Melo-Montevideo in Uruguay, per esempio, conquistano il primo e secondo posto. Pure nelle gare in pista i risultati sono eccellenti: alla 24 Ore di Spa Francorchamps, tre speciali berlinette a 4 posti conquistano i primi tre posti nella categoria 1100. A partire dal 1949, però, l’obiettivo diventa più ambizioso: partecipare alla 24 Ore di Le Mans: il traguardo è la conquista non solo della classe fino a 1100 cm3, ma anche puntare alla speciale classifica di coefficiente di prestazione.
Il debutto sulla Sarthe nel 1950. Il 24 giugno del 1950 una Skoda 1101 Sport con carrozzeria roadster 2 posti è allineata ai blocchi di partenza della 24 Ore di Le Mans. Al volante si alternano i piloti ufficiali Václav Bobek e Jaroslav Netušil. La vettura è rivista nell’aerodinamica, ha il passo allungato e grazie alla carrozzeria alleggerita, pesa soltanto 600 kg. Il motore è sempre il solito 4 cilindri di 1,1 litri, con potenza portata a 50 CV a 5200 giri. La velocità massima è di 140 km/h. Dopo la partenza classica, con i piloti che corrono a piedi verso le auto schierate a lisca di pesce, le cose si mettono bene per l’equipaggio ceco: sono secondi nella categoria fino a 1100 (su 60 equipaggi alla guida di 11 modelli differenti) e quinti nella graduatoria all’indice di prestazione.
Maledetta tredicesima ora. Purtroppo, dopo aver guidato per 115 giri e 13 ore, alla media di 126 km/h, la Skoda che porta il numero di gara 44 è fermata da un guasto al motore: cede un perno di biella. Una rottura non riparabile. Finisce così l’avventura a Le Mans. Che non si ripeterà più, perché le maglie della “cortina di ferro” diventano sempre più strette. E il sogno della 24 Ore di Le Mans viene accantonato per sempre. Quest’anno la Skoda Popular Sport n. 44, perfettamente restaurata dall’appassionato ceco che la possiede da anni, avrebbe dovuto ripresentarsi al via della 24 Ore di Le Mans Classic. Ma la gara è stata annullata per la pandemia Covid-19. L’appuntamento è dunque rinviato all’edizione 2021: non sarà più il 70 anniversario, ma il 70°+1…