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La Stella ritrovata andrà a Pebble Beach

Dopo 76 anni torna in vita una delle Mercedes più insolite e affascinanti della storia di questo marchio. Sarà esposta a Pebble Beach. E sarà una delle più ammirate.

Il concorso di eleganza di Pebble Beach è una delle passerelle più prestigiose al mondo per presentare un’auto, forse la più prestigiosa. Ma quest’anno avrà un motivo in più per consolidare questa sua fama: la presenza di una delle più belle e sorprendenti Mercedes mai costruite: la 540 K Streamliner, un esemplare unico del quale si erano perse le tracce e che, dopo 76 anni, torna a farsi ammirare accuratamente restaurata e ricostruita nello speciale reparto Mercedes-Benz Classic, dedicato al recupero delle Mercedes più vecchie.

In realtà in pochi hanno potuto ammirare la bellezza e la carica innovativa delle soluzioni adottate all’epoca dalla Mercedes per realizzare questo gioiello: la Mercedes-Benz 540 K Streamliner non è mai entrata in produzione. La sua storia inizia nel 1937 a Sindelfinghen, nel reparto “Special Construction Car”, e termina un anno dopo, a causa dell’inizio della seconda guerra mondiale, dimenticata poi fino al 2011 in un anfratto del Museo Mercedes.

Tutto inizia nello “Special Construction Car”, dove venivano realizzati i sogni esclusivi dei clienti più facoltosi della Casa, personalizzazioni anche estreme prodotte da artigiani di grande abilità. Per la 540 K Streamliner il cliente fu la Mercedes stessa, che voleva realizzare un’auto in grado di mantenere un’elevata velocità di crociera per lunghe percorrenze e contemporaneamente offrire un confort di viaggio eccellente. Un’auto che avrebbe dovuto partecipare alla Berlino-Roma, gara programmata per il 1938, poi spostata di un anno e successivamente annullata causa guerra.

Cosa di meglio della sua sportiva più prestigiosa da utilizzare come base, la 540 K, si dissero all’epoca gli ingegneri di Sindelfinghen? E così fu. Con la differenza che sulla 540 K Streamliner vennero applicate le più recenti scoperte nel campo dell’aerodinamica. Il risultato fu un’auto molto moderna per l’epoca, con un design innovativo fatto di linee fluide, con un corpo in alluminio e un assetto ribassato.

Come si può notare dalla immagini, la sezione frontale è arrotondata e senza paraurti mentre quella posteriore è slanciata per permettere all’aria di scivolare su di esse in modo da offrire meno resistenza possibile; il classico radiatore è scomparso dietro una calandra; i fari sono infossati nei parafanghi; la sezione del corpo è a forma di cuneo arrotondato, con la linea del tetto molto bassa; i passaruota posteriori sono integrati alla carrozzeria; il parabrezza è curvato su entrambi i lati.

La cura per i dettagli è stata maniacale. Persino la classica stella Mercedes che svettava dai radiatori è stata sacrificata alle nuove scoperte dell’aerodinamica e dipinta sulla parte anteriore del cofano, mentre le maniglie delle portiere sono a incasso. Il sottoscocca è completamente rivestito per limitare attriti anche in questa parte dell’auto. Il terzo proiettore, una soluzione convenzionale all’epoca, utilizzato come luce per le neonate autostrade, era posizionato al centro della calandra.

Così concepita, la 540 K Streamliner offriva un CX di 0,36, un dato strabiliante per quegli anni, a fronte di un Cx di 0,57 per le 540 K coupé di serie. Grazie a ciò, il suo otto cilindri in linea di 5.400cc da 115 cv (180 cv con compressore) consentiva di mantenere nel 1938 velocità di crociera di 165-170 km/h e una velocità massima di 185 km/h. Va da sé che il problema più grande per la 540 K Streamliner era rappresentato dai pneumatici, che a quelle velocità rischiavano di scoppiare, con tutte le conseguenze del caso. Fu per questo che l’auto venne consegnata alla Dunlop che la utilizzò come vettura sperimentale per i suoi test. Dopo la guerra, l’auto tornò a Mercedes-Benz, dove il corpo venne smantellato. Fino al 2011 quando il telaio originale è stato riscoperto. E restaurato.

Gilberto Milano

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Categorie: AutoEventiNews
Tags: Mercedes
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