Un matrimonio di successo quello tra Lancia e Ferrari. L’ultima volta che il Drake aveva acconsentito a cedere un proprio motore alla Lancia, il risultato aveva preso le affascinanti forme della Stratos. Tredici anni dopo, nel 1986, i cilindri da 6 diventano 8 e le valvole 32, ottima “scusa” per battezzare la neonata Thema con motore “Lancia by Ferrari”, con la sigla 8.32. Anche qui il risultato è degno di nota e, nonostante non possa fregiarsi del titolo di prima vettura al mondo V8 a trazione anteriore, si distingue decisamente nel panorama delle berline europee.
Con 240 km/h si fa dare del lei. Non è solo il propulsore, ma è l’insieme, dal look alla dotazione extra-lusso a rendere esclusiva la 8.32, fino quasi a giustificare un prezzo di oltre 58 milioni di lire, più del doppio di una Thema i.e. Il protagonista assoluto è proprio il V8 2.9 Ferrari, prelevato dalla Mondial e adattato per l’impiego su una berlina, ovvero ammorbidendone l’erogazione attraverso la sostituzione dell’albero a gomiti per avere anche minori vibrazioni. Leggermente depotenziato da 240 a 215 CV, il V8 made in Maranello permette comunque di accelerare da 0 a 100 in 6,8 secondi per una velocità massima di 240 km/h, numeri fino a quel momento riservati a BMW e Mercedes.
Cerchi a stella e spoiler. All’esterno gli elementi distintivi sono i cerchi a stella – di chiara ispirazione Ferrari -, una sottile linea gialla lungo le fiancate e i sottoporta che riportano, vicino alle ruote posteriori, la targhetta (sempre su fondo giallo) con la scritta “8.32”. Quest’ultima si ritrova anche sulla griglia cromata e sul baule, dove spicca lo spoiler retrattile, una primizia tecnologica. Una curiosità riguarda le opzioni di colore della carrozzeria: delle cinque disponibili, rosso, blu, nero, grigio e verde, è quest’ultimo quello decisamente più raro e ricercatissimo dai collezionisti.
Un salotto: ma la pelle è optional. L’abitacolo della 8.32 lascia a bocca aperta ancora oggi ed è un tripudio di raffinatezza, a partire dalla radica e dalla pelle totale sulla plancia, proseguendo con la selleria di Alcantara. Per avere la preziosa pelle Poltrona Frau, però, era necessario pagare un extra, in quanto, contrariamente a quanto si possa pensare, era un optional, così come il climatizzatore, i sedili posteriori singoli e regolabili elettricamente (chicca vera) e il radiotelefono. Specifici della 8.32 il volante a tre razze e la strumentazione a elementi circolari, con grafiche gialle su fondo nero. Ogni plastica poi è nello stesso colore della selleria, contribuendo a un effetto scenico irripetibile.
L’unicorno è quella verde. La seconda serie, introdotta nel 1988 e prodotta fino al 1992, segue il restyling della Thema normale, ma le norme antinquinamento obbligano all’installazione di un catalizzatore, che sottrae dieci CV e grinta al V8, per di più avvicinato in termini di potenza dal 4 cilindri 2.0 turbo, meno costoso in termini di gestione e manutenzione. Si chiude così con 1.150 esemplari (sono 2.370 quelli della prima serie) l’avventura di una vettura molto speciale (ma anche “esigente” dal punto di vista dei costi di gestione), che ha ridestato negli ultimi tempi l’interesse dei collezionisti. Le quotazioni variano dai 20 mila ai 30 mila euro, in base alle condizioni, rispettivamente buone oppure ottime della vettura. Non sono poche quelle ancora in circolazione: impossibile, però, trovarne una verde.