Cent’anni fa la TT1, soprannominata “Green pea”, ossia “Pisello verde”, disputava il G.P. di Francia. Oggi, in occasione della gara di F.1 in terra transalpina, è tornata a far sentire il suo ruggito.
Le Castellet, Francia, 21 luglio 2022: per gli appassionati di F.1 è la data del gran premio, ma per i fan dell’Aston Martin e della sua storia sono anche 100 anni dal debutto in un grand prix della marca britannica. Il quattro volte campione del mondo di F.1 Sebastian Vettel si è esibito al volante della TT1 del 1922 sul circuito del Paul Ricard, giusto un secolo dopo la corsa sul tracciato stradale di Strasburgo, della durata di 800 km, disputata dalla “Green pea” insieme a un’altra Aston Martin.
Le due vetture furono commissionate dal conte e pilota Louis Zborovski, che investì 10.000 sterline nella costruzione delle due Aston Martin da grand prix e nello sviluppo di un nuovo motore a 4 cilindri, bialbero a camme in testa e con 16 valvole, destinato a equipaggiarle. Le due vetture furono battezzate TT1 e TT2 perché se ne prevedeva il debutto nelle corse di livello internazionale al Tourist Trophy dell’Isola di Man; in realtà un ritardo nella messa a punto fece slittare la loro prima apparizione al G.P. di Francia del 15 luglio 1922.
Sebastian Vettel, attuale driver del team Aston Martin Aramco Cognizant, ha detto di essere onorato di essere stato prescelto per riportare in pista la “Green pea” giusto un secolo dopo la sua partecipazione al G.P. di Francia, anche perché la TT1 occupa un posto speciale nella storia della marca. Per celebrare l’anniversario, che nessun altro team di F.1 in attività può vantare, le AMR22 hanno disputato il gran premio 2022 con il logo in uso nel 1922.
La prima Aston Martin da G.P., ossia la TT1, ha come accennato un 4 cilindri molto evoluto per l’epoca. La cilindrata è di 1486 cc, sufficienti per sprigionare 55 CV a 4200 giri/minuto. Grazie alla sua leggerezza, appena 750 kg, la “Green pea” si rivela brillante nonostante il secolo di vita. Poteva infatti raggiungere le 85 mph, circa 140 km/h. La sua carrozzeria è biposto, come da regolamento sportivo dei tempi, che prevedeva la presenza a bordo del meccanico. Questi infatti aveva compiti precisi, come per esempio azionare la pompa a mano che permetteva l’afflusso di benzina dal serbatoio al motore.