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Le supercar dimenticate: la gallery

Cos’è che rende indimenticabile un’auto? La linea, innanzitutto, ma anche le caratteristiche tecniche, oppure scelte originali fatte dai progettisti: ci sono modelli che non superano lo stadio di concept, altri che hanno una vita commerciale breve, altri ancora che, per loro natura, finiscono per essere prodotti in pochissime unità, diventando istantaneamente terreno di caccia per collezionisti. L’estro dei designer e i calcoli degli ingegneri si intrecciano nella storia stessa dell’automobile, che non avrebbe mai fatto i passi da gigante di cui siamo testimoni senza i balzi in avanti delle sculture in movimento che ancora oggi animano i saloni. Abbiamo voluto fare un viaggio tra gli anni 70 e gli anni 2000, esplorando un mondo dove proliferano nomi a volte impossibili da pronunciare, con i quali sono state battezzate carrozzerie dal design estremo, sotto il quale battevano tradizionalissimi V8, oppure fantasiosi frazionamenti e complessi sistemi di sovralimentazione. In alcuni casi si tratta di marchi affermati, ma la maggioranza erano piccoli costruttori in cerca di fama, visibilità e un po’ di spazio nel prestigioso mondo delle supercar. A volte basta coraggio, pazzia, ispirazione, determinazione.

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