X

Le versioni speciali della Mazda MX-5 NA

La prima generazione, commercializzata dal 1989 al 1998, ha letteralmente resuscitato un genere, quello delle spider compatte e leggere, dato ormai per defunto. Il mercato d’elezione della MX-5 si rivela da subito quello degli Stati Uniti: complice una lunga tradizione di apprezzamento delle biposto scoperte (in origine inglesi e italiane) e il fatto che il design della spider, frutto della penna di Tom Matano, nasca in California, il successo è travolgente. Per questo si susseguiranno numerose versioni speciali riservate a questo mercato, secondo solo, in quanto a varietà, al Regno Unito. Anche qui la MX-5 viene immediatamente adottata e “cucinata” in molti modi, tra cui una rarissima e iconica versione dedicata alla vittoria a Le Mans, con la livrea della 787B vincente e con l’adozione di un turbocompressore che la rende molto più vivace.

Le Mans Edition: veloce e appariscente

Per festeggiare l’inaspettata e storica prima vittoria a Le Mans, viene prodotta, in esclusiva per il mercato inglese e in soli 24 esemplari, una versione celebrativa che riproduce la sgargiante livrea a losanghe verdi e arancioni della 787B, prima al traguardo nel 1991. La modifica più succosa però riguardava il motore, che, per la prima volta, era stato dotato di turbo Garrett T25 con intercooler arrivando a sviluppare 150 CV, con una linea di scarico realizzata su misura in acciaio inossidabile. La preparazione, realizzata dallo specialista inglese BBR, era peraltro disponibile come kit a richiesta.

Special Edition: nera inglese

Molto simile alla versione dedicata al mercato italiano – e anch’essa prodotta nel 1992 – è quella che prende il nome di Special Edition e ripropone l’abbinamento tra carrozzeria nera ed interni “tan”, ovvero color biscotto. Differisce unicamente per alcuni particolari: cerchi in lega da 15” (normalmente erano da 14”) dal disegno specifico, ABS e anche radio con cassette. La prima edizione di 200 esemplari viene esaurita ad agosto 1993 ma viene riproposta l’anno seguente, in 150 esemplari.

Limited Edition: una giapponese americana e canadese

Limitato a 1.505 unità negli Stati Uniti e 300 in Canada, questo modello, denominato “Limited Edition” e realizzato anche in madrepatria, combinava il colore nero della carrozzeria con un inedito (al di fuori del Giappone) abitacolo tutto rosso, inclusa la parte inferiore della plancia. Prodotto nel 1993, era provvisto di sedili in pelle con altoparlanti nei poggiatesta, sospensioni sportive, uno spoiler anteriore e una piccola minigonna posteriore, aria condizionata e cerchi in lega a raggi BBS da 14 pollici.

M-Edition: gioiellino americano

Nel 1994, sempre per l’importante mercato degli Stati Uniti, nasce la M-Edition, limitata a 3 mila unità e caratterizzata dal nuovo colore esterno Montego Blue Mica (utilizzato anche sulla coeva Rx-7) abbinato ad interni beige con sedili in pelle e una dotazione che comprendeva alzacristalli e specchietti elettrici, differenziale autobloccante Torsen e speciali badge M-Edition. L’anno successivo arriverà una seconda versione (3.500 esemplari) di colore Merlot Mica e con cerchi a raggi BBS da 15”, mentre gli interni rimarranno invariati. Ancora, nel 1996, arriverà una terza edizione, verniciata di Starlight Blue Mica, con i consueti interni, hard top e cerchi in lega da 15” a cinque razze. Ne saranno prodotte 3 mila, come per l’ultima M-Edition della serie, prodotta nel 1997 e caratterizzata dal colore Marina Green Mica con cerchi cromati.

La Montego inglese si chiama Gleneagles

Nel Regno Unito la MX-5 è stata, fin dall’inizio, un successo travolgente: non deve sorprendere quindi che siano molto numerose le serie speciali dedicate a questo mercato. Una di esse, prodotta nel 1995 in 400 esemplari è la Gleneagles, basata sulla versione da 1.8 litri. Il colore era il ben conosciuto blu Montego metallizzato, abbinato ad interni e capote color champagne, hard top, maniglie cromate, cerchi in lega da 15” a cinque razze con disegno specifico, inserti in legno sulla console centrale, volante in pelle a quattro razze con logo  “Gleneagles” e radio RDS Clarion DRX 8175 R.

La “vera” Merlot è quella inglese

Esiste anche una Merlot inglese – che si chiama proprio così – e che in altri Paesi come Germania, Svizzera e Austria viene invece denominata rispettivamente “Cosmo”, “Red Pepper” e “Art Vin” con tirature che vanno dai 600 ai 60 esemplari a seconda della grandezza del mercato. Le caratteristiche salienti erano, oltre al colore della carrozzeria, gli interni che potevano essere grigi (UK) o beige, mentre tutte avevano inserti in legno sulla plancia, badge del modello sotto i ripetitori laterali e cerchi come quelli della “Gleneagles”, dalla quale proveniva anche l’autoradio e volante a tre razze. C’era anche l’antifurto con immobilizzatore.

Semplicemente Monaco

Nel 1996 viene presentata anche una versione più spartana, sempre per il mercato inglese, denominata “Monaco” che infatti sfoggia un logo con disegnato il celebre tracciato di Montecarlo. Il colore è il Neo Green (che evoca il classico British Racing Green) e la capote è di colore beige, ma non gli interni, che sono quelli standard, in tessuto nero. I cerchi in lega sono da 14” e con un disegno a cinque razze specifico e tra le dotazioni esclusive, c’è anche una radio a cassette Clarion ARB017 E con frontalino estraibile.

Il deserto non c’entra niente

Si chiama “Dakar” ed è disponibile esclusivamente con il motore da 1.8  litri una delle ultime edizioni speciali inglesi, commercializzata nel 1997. Ne furono prodotte 400 unità, verniciate in Twilight Blue e con cerchi in lega da 15” anch’essi dal disegno esclusivo, provvisti di dadi antifurto. Gli interni erano rivestiti in lussuosa pelle grigia con bordature blu, c’erano inserti in finta radica di noce sulla plancia, battitacchi e barra posteriore cromata. Non mancavano esclusivi tappetini coordinati con i colori della “Dakar”.

Colori inglesi, nome italiano

Dello stesso anno è la “Monza”, seguito ideale della “Monaco”. Viene prodotta in 800 esemplari, di colore British Racing Green e con cerchi in lega da 14”, sempre dal disegno specifico e con dadi antifurto. Non presentava caratteristiche particolari, in quanto gli interni erano quelli standard della 1.6 (unica motorizzazione in cui viene realizzata) con sedili in tessuto nero, mentre era prevista un’autoradio Clarion AR6270 con lettore cassette. Semplici adesivi Monza erano applicati sui pannelli posteriori e sul cofano, mentre c’era anche la terza luce stop integrata nel baule.

Eleganza accademica

Quella che apparentemente sembra una “Silver” italiana è invece la “Harvard” inglese. Il colore è lo stesso, argento metallizzato, ma i cerchi in lega – sempre da 15” – pur se a cinque razze, hanno un disegno diverso mentre gli interni sono in pelle bordeaux con bordature grigie, abbinati a tappetini sempre di colore bordeaux e con logo “Harvard”. La console centrale era caratterizzata da finiture effetto noce, completate da un volante in pelle Momo e battitacco cromati così come la barra d’irrigidimento posizionata dietro i sedili. Un’altra differenza sostanziale rispetto alla serie speciale italiana è che qui il motore è l’1.8 litri e ne sono state prodotte 500 unità.

L’ultima tra le NA

L’ultima serie speciale che segna la fine della carriera della NA anche sul mercato inglese è la “Berkeley”, anch’essa basata sul modello da 1839 cm³. Ne sono state prodotte 400, verniciate in Sparkle Green e con cerchi in lega da 15”, simili a quelli che si vedranno di lì a poco sulla NB, la seconda generazione della MX-5. Gli interni erano rivestiti in pelle bicolore nera e grigia con pannelli delle portiere abbinati, finiture in finto legno sulla plancia, pomello del cambio e leva freno a mano rivestite in pelle e – come sulla Harvard – la barra posteriore cromata. Per finire, un’autoradio Clarion DRX-5375R e un elegante portapacchi.

Tutte le news di Ruoteclassiche
Auto
Tags: mazda mx-5
Editoriale Domus SpA Via G. Mazzocchi, 1/3 20089 Rozzano (Mi)
Codice fiscale, partita IVA e iscrizione
al Registro delle Imprese di Milano n. 07835550158
R.E.A. di Milano n. 1186124 - Capitale sociale versato € 5.000.000,00
All rights reserved / Privacy / Informativa Cookie completa / Gestione Cookie