X

London to Brighton, una corsa alle origini del mito

Quest’anno la London to Brighton ha visto passare in rassegna 117 marchi, alcuni dei quali scomparsi. Taglia per prima il traguardo una Oldsmobile del 1902. Al via anche la Peugeot Tipo 3 del Mauto di Torino. 

Prima di tutto si è compiuto l’immancabile rituale della bandierina rossa, che ogni anno viene strappata simbolicamente in due parti in ricordo del famoso taglio del 1896 da cui tutto è partito. 

Bandiera rossa… non trionferà. Una rivincita contro i limiti di velocità per le “locomobili leggere” di fine Ottocento, costrette a marciare con un uomo che le precedeva per far loro rispettare i limiti, sventolando, appunto, una bandiera di quel colore: non appena è entrata in vigore una legge che ha permesso andature più elevate, i possessori di automobili si sono scatenati nel gesto di distruzione del vessillo e hanno festeggiato tutti insieme con una gita a Brighton. Per questo, ogni anno prima dello start della London to Brighton Veteran Car Run – nata sulla scia di quella prima edizione chiamata Emancipation Run – si compie di nuovo il rituale di conquista di allora. Di solito se ne occupano le celebrity: quest’anno si sono dati da fare Yasmin Le Box, ex super model e moglie di Simon Le Bon dei Duran Duran, nonché grande appassionata di motori, e il manager della Formula 1 Christian Horner.

Palma d’oro a una Oldsmobile. I partecipanti sono arrivati come sempre da tutto il mondo, con new entry da Argentina, Hong Kong e Sudafrica, e in 21 dagli Stati Uniti. Americana è stata anche la prima auto che ha passato la finish line a Madera Drive, sul lungomare di Brighton: una Oldsmobile del 1902, seppure di provenienza austriaca, arrivata esattamente alle 10.23. La partenza come sempre è andata in scena ad Hyde Park, nel centro di Londra, alle prime luci dell’alba. Del resto per essere nella cittadina balneare inglese prima che faccia buio, cioè entro le 16,30 – che è poi anche il limite fissato dal regolamento della corsa – occorre avviarsi per tempo, a cominciare dalle 7 in punto. Anche perché l’andatura media delle Veteran non supera i 48 km/h.

La rivincita dei marchi scomparsi. In totale, ci sono state rappresentanze di 117 marche, fra cui molte scomparse anche dagli archivi della memoria: dalla tedesca Lutzmann alla Yale dell’Ohio, dalla britannica Lanchester alla francese Berliet. Proprio alla Francia, fra l’altro, è stata dedicata questa centoventiduesima edizione della Run, che ogni anno rende omaggio a una delle nazioni europee che hanno avuto il maggior numero di pionieri della motorizzazione.

La Peugeot Tipo 3 del Mauto. Fra le meraviglie made in England, poi, si è vista anche la più vecchia Rover attualmente in circolazione, del 1904. Arrivava da un museo, il British Motor Museum, e non era l’unica: fra le tante “ancienne” estratte da esposizioni permanenti c’era anche la nostra Peugeot Tipo 3 del Museo Nazionale dell’Automobile di Torino, che è partita addirittura con il numero uno. Delle quasi 400 Veteran della London to Brighton 2018 era infatti la più anziana, così come è stata in assoluto anche la prima a circolare in Italia (in Veneto, per la precisione): nel 1893. Dal Belpaese le hanno fatto compagnia altre due veicoli quasi altrettanto lontani nel tempo: una Renault Tipo C da corsa del 1900 e una sua “cugina” stradale del 1902.

Tutte partenti. Per sapere come è andata per loro la grande avventura dei 97 km fino al mare, stay tuned: vi racconteremo tutto su Ruoteclassiche di dicembre. Intanto un’anticipazione: al concorso d’Eleganza della London to Brighton in Regents Street, nel cuore dello shopping londinese, una delle tre auto in arrivo dall’Italia è stata premiata per il suo rilevante posizionamento nella storia e per il suo stato di conservazione. In generale, comunque, quasi il 90 per cento dei veicoli che si sono messi in marcia ce l’hanno fatta, portandosi a casa la medaglia di questa edizione (solo in 44 non sono arrivati affatto).

Cifra record per una Darracq. Oltre ai tradizionali Poppy, i papaveri di carta appuntati su giacche e automobili in ricordo della fine della Prima Guerra Mondiale – di cui ricorre ora anche il centenario, l’11 novembre – diverse macchine avevano “indossato” anche dei moustache, ovvero dei grandi baffi adesivi, in supporto del partner di beneficenza dell’evento Movember. L’atmosfera, quest’anno particolarmente festosa e allegra, è stata resa ancora più frizzante dal bel tempo in entrambe le giornate del weekend. Venerdì sera, intanto, tra i risultati dell’asta di Bonhams legata alla Run c’è stata l’eclatante vendita di una Darracq 24 HP JJ del 1903, passata di mano per 599.640 sterline (circa 684.420 euro).

Tutte le news di Ruoteclassiche
Eventi
Editoriale Domus SpA Via G. Mazzocchi, 1/3 20089 Rozzano (Mi)
Codice fiscale, partita IVA e iscrizione
al Registro delle Imprese di Milano n. 07835550158
R.E.A. di Milano n. 1186124 - Capitale sociale versato € 5.000.000,00
All rights reserved / Privacy / Informativa Cookie completa / Gestione Cookie