Onestamente, cinque Mercedes 300 SL, conosciuta anche come “Ali di Gabbiano”, tutte insieme, non le avevo mai viste. È successo a Milano AutoClassica, che ha voluto così rendere omaggio ai 70 anni di uno tra i modelli più fascinosi e originali, non solo degli anni 50. Il tutto è stato realizzato insieme a due “cugine” 300 SL Roadster, in una esposizione volutamente “asciutta”, proprio per dare risalto alle macchine. Quattro esemplari stradali, anche corredati con valigie d’epoca, e uno corsaiolo, privo di parafanghi, per uno spettacolo fuori del comune.
Replay. Facciamo un passo indietro nel tempo. La Mercedes “W198/I”, meglio conosciuta come 300 SL (Flügentüren, porte volanti, in tedesco, Gullwing in inglese, “ali di gabbiano” da noi), è una vettura che vede la luce nel 1954. Ma in un modo originale. Infatti, non è la Casa a spingere per realizzare questa vera supercar partendo dalla versione da corsa, che sancisce la rinascita della Stella dopo la guerra. Il motore della 300 SL da gara deriva da quello della 300 di serie; nel 1952 i tecnici di Stoccarda abbinano un telaio a traliccio a una carrozzeria molto affusolata, ideale per correre. Il bolide si farà onore in gare blasonate come la 24 Ore di Le Mans e la Carrera Panamericana.
Spinta esterna. A questo punto, entra in scena Max Hoffmann, mitico importatore negli States delle più belle sportive europee. Quando lui presenta un ordine di ben mille esemplari della SL, incrocia (e convince) la volontà della Casa di metterla in regolare produzione. Il prototipo che gira nei grandi Saloni verrà ulteriormente “addolcito” e migliorato nelle finiture, con il motore che per la prima volta nella storia dell’auto adotterà l’iniezione meccanica diretta. Ma sarà la carrozzeria, e in particolare l’originale e spettacolare tipo di apertura delle porte, verso l’alto, a presentare una novità che farà epoca, attirando grandissimo interesse.
Oggetto del desiderio. Una volta presentata, l’effetto scenico delle portiere ad ali di gabbiano convince tutti: attrici, attori, direttori d’orchestra, tra cui Sophia Loren, Zsa Zsa Gabor, Gregory Peck ed Herbert von Karajan ne possiedono una. La 300 SL, che per via del brancardo molto profondo, obbliga chi entra a “lanciarsi” con le gambe nell’abitacolo, diventa un must per chi conta davvero. La produzione della “Ali di Gabbiano” terminerà tre anni più tardi, con ben 1.400 esemplari venduti, poi nel 1957 arriverà la Roadster (prodotta fino al 1963 in 1.858 unità).