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Modellismo: Bugatti Type 59 (1935), una cinquina per pochi

Ecco un modello che, per rarità e costi, è destinato a collezionisti d’eccellenza, investitori o musei. Infatti, nel caso della riproduzione della Bugatti Type 59 del GP del Belgio 1935 il livello qualitativo è altissimo, sia per quanto riguarda la vettura sia per la statua del pilota Jean-Pierre Wimille. È stata realizzata a tiratura limitatissima: solo cinque esemplari al mondo, in vendita al prezzo di 28 mila euro l’uno.

Il modello. Riprodotto scansionando l’auto reale in possesso del famoso stilista e collezionista Ralph Lauren, il modello è composto da migliaia di parti, con un’accuratezza e un livello di dettaglio estremamente vicino a quello della macchina vera. Il frutto di cinque mila ore di progettazione e un paio di mesi di lavoro è facilmente visibile nelle foto della gallery: rivetti, cavi, tiranti, fibbie, leve e l’incredibile dettaglio delle ruote a raggi fanno comprendere l’attenzione necessaria a ottenere un risultato come questo. L’abitacolo è realistico, non manca assolutamente nulla rispetto all’auto originale.

Tinta esatta. La verniciatura è perfetta, grazie anche al tono cromatico esatto fornito direttamente dalla Bugatti. Slacciando le fibbie di vera pelle che tengono chiuso il cofano è possibile scoprire il motore, un modello nel modello con cablaggi, bulloni e tutti i dettagli del propulsore che, sfortunatamente, al GP del Belgio del 1935 cedette già al settimo giro. I pneumatici Dunlop Racing mostrano poi una scolpitura del battistrada di rara bellezza, ottenibile unicamente in questa scala 1:8.

Jean-Pierre Wimille. L’idea di accostare il pilota all’auto, ricostruendo un preciso momento del GP del Belgio 1935 a Spa-Francorchamps, è un successo: identifica ulteriormente il modello, creando un’immagine “a colori” che solamente i presenti ebbero la possibilità di ammirare 89 anni fa, in occasione della famosa corsa di campionato europeo. La statua del pilota francese è impressionante: dall’espressività del volto alla trama della tuta, in tinta unita, ma con sfumature di luce sul panneggio e segni più vissuti in alcuni punti. Per proseguire con le tipiche scarpe di cuoio dell’epoca, leggermente usurate ai lati e sul tacco, con lacci color panna, i guanti stretti nella mano sinistra, cuffia e occhiali sollevati che fanno da cornice al particolarissimo viso del giovane Wimille, la cui carnagione non era chiarissima, con alcune imperfezioni del volto e della pelle, anch’esse riprodotte.

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