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Modellismo: Toyota 2000GT (1967)

La Toyota 2000GT è un modellino utile per “studiare” l’auto vera. Infatti, oltre alla linea affusolata con abitacolo arretrato – un po’ in stile Jaguar E-Type – possiamo apprezzare, già dal primo sguardo, l’ottimo lavoro di verniciatura sulla carrozzeria, che nel modello originale era di alluminio.

Fissi e a scomparsa. Sul frontale svettano parte dei gruppi ottici, incassati e carenati, nonché incorniciati dalla cromatura che segna il perimetro della calandra, completati da piccoli paraurti laterali; subito sopra troviamo la prima parte “mobile”, i fari a scomparsa, che sono apribili. Poi, sollevando il cofano, ecco la riproduzione fedele del motore, il 2.0 sei cilindri in linea longitudinale da 150 CV.

Dettagli robusti. I supporti del cofano sono solidi: e ciò permette di aprirlo e richiuderlo senza temere alcun tipo di danno. Di lato, notiamo il particolare taglio dello sportello, di solito assai difficile da rendere apribile in scala, ma l’esperienza di Autoart permette anche questo, con un accoppiamento privo di disallineamenti.

Solo “bumper”. In coda si nota l’assenza di paraurti veri e propri: ci sono solo due piccoli “bumper” centrali. Meravigliosi, inoltre, le luci e gli indicatori di direzione, questi ultimi incastonati nella carrozzeria e con cornici e bulbo cromato. Nel bagagliaio emerge la finezza della tappezzeria sul fondo, il che rende il “vano” molto curato. Cerchi e gomme sono inoltre di pregevole fattura.

All’interno. Al posto di guida (a destra) troviamo un trionfo di legno, dal volante al cruscotto, dal tunnel al pomello del cambio, alternato al nero che connota i sedili e la tappezzeria. Gli strumenti sono incassati e graficamente nitidi, mentre il lato passeggero (la guida è a destra) offre uno sportello portaoggetti verticale che replica la forma sinuosa della parte del guidatore.

Prezzo medio. Il modello, realizzato di metallo nei colori grigio, rosso, ocra, nero o bianco, si può trovare a partire mediamente da 200-250 euro. Agli amanti di quest’auto consigliamo la ricerca anche delle più rare versioni da corsa e scoperte (che appaiono nel film di 007 “Si vive solo due volte”).

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