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Modellismo, una Fiat Dino Spider sul set

Ancora il cinema italiano offre lo spunto per realizzare un bel modello per gli appassionati. L’auto in scala è la Fiat Dino Spider, la pellicola è quella, ormai mitica, dal titolo “Un sacco bello”, uscito nel 1980 e interpretato da Carlo Verdone. Il modello, creato da Infinite Statue, è il risultato di un lavoro a più mani, per una riuscita ideale sotto ogni punto di vista: il tutto coordinato dall’art director Fabio Berruti. Vediamo insieme quali sono stati i vari passaggi del progetto.

L’auto. La base di partenza è stata una Fiat Dino Spider “normale”: una volta disegnata in 3D da Zetakit, si è passati alla ricerca dei dettagli voluti nel film da Carlo Verdone, una serie di modifiche “selvagge”, che dovevano rappresentare l’indole di Enzo, personaggio principale, caratterizzato da un carattere “coatto”, riflesso direttamente sulla propria vettura.

Fotogramma per fotogramma. Non è stato semplice, in una pellicola di oltre 40 anni fa, scovare immagini o inquadrature chiare che potessero aiutare a definire, sulla spider, i dettagli differenti dalla versione “base”. Si andava dalla banda rossa che correva lungo la fiancata, ai loghi Ferrari (che alcuni, all’epoca, applicavano alla sportiva Fiat), dal volante sportivo alle croci fatte sui fari anteriori con il nastro da elettricista.

Comandi aggiuntivi. Oltre ai famosi comandi aggiuntivi forse rimasti nella memoria di chi ha visto il film. Eccoli: “Music”, che apriva un vano con musicassette suddivise per genere; “Smoke”, un cassetto di sigarette che fuoriusciva a scatto dal cruscotto; “Drink”, che apriva uno scompartimento con una serie di alcolici mignon; infine, il pulsante che abbatteva di scatto lo schienale, protagonista della scena in cui compare anche il compianto Renato Scarpa, prima della partenza per quel viaggio in Polonia che non si concretizzerà mai per le vicissitudini vissute dei due.

Il protagonista. Una volta progettato il modello in 3D, è stata la volta del personaggio: a occuparsene è stato Daniele Angelozzi, tra i più noti scultori digitali del settore. Dopo aver adattato la sagoma all’auto, nella posa di attesa (dalla scena dell’ospedale), il personaggio fisico è passato nelle mani di Dario Barbera, pittore figurinista, per dipingere il tutto nella maniera più realistica possibile.

Carrozzeria in miniatura. Era il turno del prototipo: una volta stampate le parti in 3D da Zetakit, Gennaro Zappa, prototipista e modellista professionista, ha cominciato a verniciare e assemblare le parti (nella fotogallery possiamo vedere alcuni passaggi chiave). Una colorazione nera lucida, la cura negli interni e i dettagli perfettamente riprodotti per quello che verrà battezzato “numero zero” di un progetto che avrebbe raggiunto la tiratura di 1.500 pezzi. È ancora possibile trovarli nei migliori negozi di modellismo, al prezzo indicativo di 190 euro.

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